Ilaria Salis, europarlamentare di Avs, è al centro di una controversia dopo aver pubblicato un post sui social in cui esprimeva solidarietà ai manifestanti No Tav, pochi giorni dopo un assalto alle autostrade italiane da parte di attivisti. La Salis ha condiviso una foto con il messaggio “Grazie Val di Susa, ora e sempre No Tav!” in occasione della sua partecipazione al festival Alta Felicità in Val di Susa, un evento che ha visto anche la presenza dell’attivista Patrick Zaki.
La Salis ha partecipato a un dibattito moderato da Dana Lauriola, un noto esponente del movimento antagonista torinese e leader del centro sociale Askatasuna. Durante l’evento, Salis ha affermato: “Come resistere alla prigionia in Ungheria l’ho imparato da voi in Valsusa”, un commento che ha suscitato forti reazioni da parte di diversi esponenti politici e cittadini.
Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha condannato le dichiarazioni della Salis, definendo i manifestanti come “manipolo di delinquenti”. Cirio ha spiegato che, sebbene la libertà di espressione sia un diritto fondamentale, le azioni violente contro le forze dell’ordine e gli operai impegnati nella costruzione di opere pubbliche legittimate dalla democrazia non possono essere tollerate. “Permettete che li chiami delinquenti. Perché manifestare il proprio pensiero è legittimo se si manifesta nel rispetto della democrazia, in questo caso assoluta libertà e assoluto spazio, perché questo è giusto. Ma quando si attaccano le forze dell’ordine; quando si tirano pietre e bombe carta su operai che sono al lavoro per costruire un’opera che la democrazia ha scelto allora lì si diventa delinquenti”, ha dichiarato Cirio.
La reazione sui social media è stata immediata e negativa, con molti utenti che hanno espresso il loro sdegno per le posizioni della Salis. Commenti come “Va fiera di atti criminali di questi delinquenti. Ma non ti vergogni?” e “Ma il Quirinale non ha nulla da dire su un rappresentante delle istituzioni italiane in Europa che si schiera contro le forze dell’ordine?” hanno caratterizzato il dibattito online. Altri utenti hanno sottolineato la gravità della situazione, affermando che “I ‘no Tav’ per cui viene chiesta la ‘finalità di terrorismo’ sono appoggiati dall’onorevole Salis, pagata dagli italiani. Un fatto gravissimo”.
La controversia ha riacceso il dibattito sulla legittimità delle azioni dei No Tav, un movimento che si oppone alla costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità tra Torino e Lione. I sostenitori del movimento sostengono che il progetto comporti danni ambientali e sociali significativi, mentre i critici, tra cui molti politici e imprenditori, affermano che la costruzione della Tav sia fondamentale per lo sviluppo economico e la modernizzazione delle infrastrutture italiane.
Salis, con le sue dichiarazioni, ha attirato l’attenzione su un tema già controverso, suscitando divisioni all’interno della società italiana. La sua posizione ha messo in evidenza le tensioni tra le forze dell’ordine e i movimenti di protesta, sottolineando come le manifestazioni di dissenso possano sfociare in violenze e conflitti.
La situazione attuale in Val di Susa è quindi un riflesso di un conflitto più ampio che coinvolge questioni di giustizia sociale, diritti civili e sviluppo economico. Mentre alcuni vedono i No Tav come difensori dell’ambiente e della comunità, altri li considerano un ostacolo per il progresso e la modernizzazione del paese.
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