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Immunità a rischio, paura per Ilaria Salis? Entra in campo la sinistra: Ruotolo garantisce l’appoggio alla linea Schlein



Il Parlamento europeo si prepara a discutere la questione dell’immunità dell’eurodeputata Ilaria Salis, membro di Left, in un contesto di crescente tensione. La decisione sarà presa martedì nella commissione Affari giuridici e successivamente il 7 ottobre in plenaria a Strasburgo. Tuttavia, le dichiarazioni del governo ungherese, guidato da Viktor Orbán, hanno sollevato preoccupazioni significative. Zoltan Kovacs, portavoce del governo ungherese, ha persino condiviso su Twitter le coordinate di un carcere di massima sicurezza, un gesto che è stato interpretato come una minaccia diretta a Salis.



La situazione è stata definita allarmante da diversi esponenti politici, che hanno denunciato l’atteggiamento del premier ungherese. “L’annuncio del premier ungherese di definire ‘terroristi’ gli antifascisti è un atto gravissimo,” hanno affermato, sottolineando come ciò rappresenti un passo verso la criminalizzazione del dissenso e l’erosione dei valori democratici in Europa. In vista della decisione del Parlamento europeo, è stato lanciato un appello a respingere ogni tentativo di violare i diritti civili e politici. “Difendere Ilaria Salis significa difendere il Parlamento europeo e il diritto europeo,” hanno aggiunto, avvertendo contro le derive autoritarie che minacciano l’Unione.

Le dichiarazioni di Salis, preoccupata per la sua situazione, sono state riprese da diversi media. “Non possiamo accettare che la lotta antifascista venga equiparata al terrorismo: significherebbe tradire la nostra storia, la nostra identità e i nostri principi,” ha dichiarato, esprimendo la sua determinazione nel difendere i valori democratici. La questione dell’immunità di Salis ha attirato l’attenzione non solo a livello europeo, ma anche internazionale, in un contesto in cui le tensioni politiche si intensificano.

In questo scenario, le posizioni all’interno del Parlamento europeo si stanno polarizzando. Giorgio Donzelli di Fratelli d’Italia ha chiesto a Salis di rinunciare alla sua immunità, mentre altri eurodeputati, come Antonio Tajani, hanno preso le sue difese, affermando: “Non mi risulta che lei sia una terrorista.” La discussione sull’immunità di Salis è quindi diventata un tema centrale, con implicazioni significative per le relazioni politiche all’interno dell’Unione Europea.

L’eventuale revoca dell’immunità potrebbe portare a un mandato d’arresto europeo emesso dall’Ungheria, un’eventualità che preoccupa molti osservatori. La minaccia di Kovacs sui social media ha accentuato le tensioni e ha messo in evidenza la fragilità della situazione. La decisione del Parlamento europeo non solo influenzerà il futuro politico di Salis, ma avrà anche ripercussioni sul clima politico in Europa, in un momento in cui le democrazie sono sotto pressione.

La questione della definizione di “terrorismo” da parte di Orbán ha suscitato reazioni forti anche a livello internazionale. Solo 24 ore fa, Donald Trump aveva designato il movimento di sinistra radicale Antifa come “organizzazione terroristica”, evidenziando un trend preoccupante che sembra unirsi a quello del governo ungherese. La strategia di Orbán di etichettare gli antifascisti come terroristi è vista come un tentativo di giustificare repressioni e limitazioni della libertà di espressione.

Mentre ci si avvicina alla data cruciale per il voto sull’immunità di Ilaria Salis, i membri del Parlamento europeo sono chiamati a riflettere su ciò che questa decisione significherà per i diritti civili e per la democrazia in Europa. La pressione per mantenere i valori democratici e i diritti umani è più forte che mai, e la posizione di Salis diventa un simbolo di resistenza contro le tendenze autoritarie che si stanno manifestando nel continente.



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