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Insegnante d’asilo apre un account su OnlyFans e teme il licenziamento, Elena Maraga: «Come faccio a vivere con uno stipendio di 1.200 euro?»



Elena Maraga, 29 anni, educatrice in un asilo parrocchiale dell’hinterland di Treviso, si trova al centro di una controversia che ha suscitato un acceso dibattito pubblico. La scoperta del suo profilo su OnlyFans, piattaforma nota per la vendita di contenuti per adulti, ha portato alla sua sospensione temporanea dal lavoro, mentre la direzione della scuola valuta eventuali provvedimenti disciplinari. La questione ha sollevato interrogativi tra genitori, opinione pubblica e autorità scolastiche, creando un clima di tensione all’interno della comunità.



Dopo che la direzione dell’istituto ha appreso dell’attività extra-lavorativa di Maraga, è stata disposta una sospensione in attesa di una valutazione più approfondita. Il suo rientro in aula è previsto per il prossimo mercoledì 19 marzo, ma il rischio di licenziamento permane. La Federazione Italiana Scuole Materne sta considerando l’introduzione di un codice etico che richiederebbe agli insegnanti delle scuole cattoliche di mantenere comportamenti in linea con i valori dell’istituzione, anche al di fuori dell’ambiente scolastico.

In questo contesto, Elena Maraga ha deciso di difendere la sua posizione, rilasciando dichiarazioni in diverse trasmissioni radiofoniche e televisive, tra cui Antenna 3 e il programma “La Zanzara” di Radio 24. Ha confermato l’esistenza di una clausola nel suo contratto riguardante la condotta morale, ma sostiene di non aver violato alcuna norma specifica. «Non ho fatto nulla di male», ha affermato, evidenziando il supporto ricevuto da molti genitori. In caso di licenziamento, ha manifestato l’intenzione di avviare una petizione con raccolta firme per difendere la sua posizione.

Nonostante la sua passione per l’insegnamento e il legame con i suoi alunni, Maraga ha espresso rammarico per la scelta della carriera di educatrice. «Ci sono ancora troppi pregiudizi e bigottismi», ha dichiarato in un’intervista. Ha anche rivelato i guadagni ottenuti attraverso la piattaforma OnlyFans, ammettendo di aver incassato 1.400 euro in un mese, a fronte di uno stipendio da insegnante di 1.200 euro. «Con 1.200 euro una giovane donna che vive da sola come me non può fare nulla», ha aggiunto, sottolineando le difficoltà economiche che affronta.

La vicenda di Elena Maraga non è solo una questione personale, ma tocca temi più ampi riguardanti la libertà individuale, la moralità e il diritto di ogni persona di scegliere come gestire la propria vita professionale e privata. La reazione della scuola e della comunità nei confronti di questa situazione potrebbe avere ripercussioni significative sul futuro della giovane educatrice e sul dibattito riguardante l’uso delle piattaforme di contenuti per adulti.

La decisione finale riguardo al suo impiego rimane in sospeso, mentre i genitori e la comunità osservano attentamente l’evolversi della situazione. La possibilità di un codice etico che vincolerebbe gli insegnanti a comportamenti conformi ai valori cattolici potrebbe influenzare non solo il destino di Maraga, ma anche quello di altri educatori in situazioni simili.

In questo contesto di crescente attenzione, Elena Maraga continua a difendere la sua scelta, cercando di far valere il diritto di ogni individuo di decidere come vivere la propria vita senza il timore di essere giudicato. La sua storia rappresenta un caso emblematico di come le dinamiche sociali e culturali possano influenzare le vite delle persone, specialmente in un settore delicato come quello dell’educazione. Mentre il dibattito si intensifica, la vicenda di Maraga potrebbe aprire la strada a nuove riflessioni sulle libertà personali e i diritti dei lavoratori, in un’epoca in cui le norme sociali sono in continua evoluzione.



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