La notte del 19 giugno all’Ota City General Gymnasium di Tokyo ha visto Brian Norman Jr., 24 anni, confermarsi campione mondiale dei pesi welter WBO. Il giovane pugile statunitense, già imbattuto con un record di 28 vittorie, di cui 22 prima del limite , ha difeso con successo la cintura nella sua seconda difesa.
Dal primo gong, l’incontro è stato a senso unico. Norman ha colpito duramente fin dal primo round, mandando a terra Jin Sasaki, 23 anni, due volte . Sasaki, nonostante abbia resistito, non ha mai realmente messo in difficoltà il campione. La svolta decisiva al quinto round: un sinistro devastante di Norman ha fulminato il giapponese, segnando uno dei KO più impressionanti dell’anno .
Il crollo del giapponese è stato drammatico. Rimasto a terra, è stato soccorso dal team medico e trasportato in barella fuori dal ring . Dimesso lo stesso giorno dopo una TAC, che ha escluso emorragie cerebrali, Sasaki ha perso ogni ricordo delle ultime sei settimane, incluso l’accordo per il match . Il suo allenatore, Issei Nakaya, ha così raccontato: “Non ricordo nemmeno che questo incontro per il titolo fosse già stato fissato” . Nakaya ha aggiunto che, pur non evidenziando ferite visibili, Sasaki sarà sottoposto a ulteriori controlli .
Per Norman, il successo rappresenta l’ennesima affermazione: imbattuto a 28‑0 con 22 KO, si conferma la promessa più giovane del pugilato mondiale nella categoria . Il suo soprannome, ‘The Assassin II’, rispecchia fedelmente la prestazione offerta. Norman ha già in mente il prossimo step: puntare all’unificazione del titolo welter .
Jin Sasaki, finito alla sua seconda sconfitta professionale e con un record di 19‑2‑1, pagherà un caro prezzo per aver affrontato un avversario di così alto livello . Prima del match, Sasaki si era imposto nel panorama regionale come il secondo classificato WBO e detentore del titolo Asia‑Pacifico , ma non aveva mai affrontato un livello così sopraffino.
Nel post-gara, Norman ha dichiarato: “I knew whatever he was bringing to the table, I’m a champion for a reason… That boy is not a slouch at all. I give nothing but props to him” . Anche Carl Moretti, vice‑presidente Top Rank, lo ha definito “knockout of the year”, sottolineando la strategica precisione con cui Norman ha capitalizzato i due knockdown iniziali e poi posto la parola fine .
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