La Corte d’Assise d’Appello di Brescia ha confermato oggi, mercoledì 26 novembre, la condanna a 18 anni di reclusione per Krystyna Mykhalchuk, una colf ucraina di 28 anni, accusata dell’omicidio volontario aggravato di Rosanna Aber, una pensionata di 77 anni. L’episodio si è verificato il 22 aprile 2022 a Colognola, in provincia di Bergamo, quando il corpo della donna è stato trovato precipitato dalla finestra del terzo piano di un condominio.
Durante il processo, Mykhalchuk doveva rispondere anche di furto e utilizzo indebito di carte di credito. La donna ha ammesso di aver utilizzato il bancomat della vittima, senza il suo consenso, per effettuare tre prelievi per un totale di 2.000 euro. Secondo l’accusa, l’omicidio sarebbe avvenuto durante una lite scaturita proprio dopo che Aber le aveva rinfacciato la sottrazione di denaro.
La difesa di Mykhalchuk ha sempre sostenuto l’estraneità della sua assistita rispetto alla morte della pensionata, affermando che la caduta fosse stata accidentale. Secondo gli avvocati, Aber si sarebbe arrampicata sul davanzale della finestra per controllare la pulizia, perdendo l’equilibrio e cadendo. Tuttavia, le ricostruzioni fornite dalla Procura e le testimonianze raccolte nel corso delle indagini hanno portato la Corte a ritenere la colf responsabile di omicidio volontario aggravato, considerando che il gesto fosse il risultato della lite legata ai prelievi non autorizzati.
Oggi, la Corte d’Assise d’Appello ha confermato la sentenza di primo grado, rigettando le richieste della difesa di classificare l’accaduto come un incidente. I giudici hanno sottolineato che la condotta di Mykhalchuk fosse volontaria e finalizzata a evitare la scoperta del furto. Al termine dell’udienza, i legali della 28enne hanno annunciato l’intenzione di presentare ricorso in Cassazione.
Dall’altra parte, i familiari di Aber, che si sono costituiti parte civile nel processo, hanno espresso soddisfazione per la sentenza, affermando che “andava fatta giustizia per la mamma”. La vicenda ha suscitato un ampio dibattito sull’omicidio e sulla violenza domestica, evidenziando la vulnerabilità degli anziani e l’importanza di proteggere le persone più fragili.
Il caso di Krystyna Mykhalchuk mette in luce anche le problematiche legate all’assistenza domestica e alla fiducia riposta nelle persone che vengono assunte per prendersi cura degli anziani. L’omicidio di Rosanna Aber ha colpito profondamente la comunità di Colognola, portando a una riflessione su come prevenire simili tragedie in futuro.
La condanna a 18 anni di reclusione rappresenta un passo importante nella ricerca di giustizia per la vittima e la sua famiglia, ma solleva anche interrogativi su come affrontare il problema della violenza contro le persone vulnerabili. In attesa del possibile ricorso in Cassazione, la sentenza odierna rimane un segnale forte contro la violenza e l’abuso di fiducia che può verificarsi in situazioni di vulnerabilità.



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