Il dibattito sulla proprietà privata si intensifica in Italia, con il campo largo che avanza proposte per limitare le locazioni turistiche e affrontare il fenomeno degli affitti brevi. Durante una recente conferenza stampa organizzata dall’Unione Inquilini, Marco Grimaldi, vicecapogruppo dei deputati di Alleanza Verdi e Sinistra, ha dichiarato: “Di fronte alle locazioni turistiche che stanno svuotando i quartieri, proponiamo un limite ai giorni di affitto breve e un tetto al numero di B&B per zona”. Questo tema non è nuovo per il partito, che ha visto Ilaria Salis rappresentarlo nel Parlamento europeo.
La conferenza ha visto la partecipazione non solo di Grimaldi, ma anche di Agostino Santillo del Movimento 5 Stelle e di Marco Furfaro del Partito Democratico. Silvia Paoluzzi, segretaria nazionale dell’Unione Inquilini, ha sottolineato con orgoglio il coinvolgimento del trio nelle battaglie per i diritti degli inquilini, affermando: “L’abbiamo portato ai picchetti anti-sfratto”. Furfaro ha criticato l’attuale governo, evidenziando i punti di convergenza tra i vari partiti e le opportunità di collaborazione.
Le città di Firenze, Roma e Bologna, tutte amministrate da sindaci del Partito Democratico, hanno già intrapreso una guerra contro gli affitti brevi, cercando di ripristinare l’equilibrio nei loro quartieri. Inoltre, nel maggio scorso, l’eurodeputato del PD, Pierfrancesco Maran, ex assessore all’urbanistica del Comune di Milano, aveva proposto di introdurre un “tetto all’aumento annuale degli affitti” per rendere le città più vivibili senza penalizzare i proprietari.
È importante notare che in Italia esiste già un limite agli aumenti di affitto, che non può superare il 75% o l’intero indice Istat dei prezzi al consumo, a seconda dei contratti. Inoltre, i proprietari che optano per la cedolare secca non possono applicare nemmeno questo aggiornamento e devono mantenere il canone bloccato per un periodo di cinque o otto anni.
Il piano casa pubblico presentato dal gruppo Avs-5s-PD è stato descritto come un piano di “giustizia abitativa”. Le sue proposte includono la richiesta di “500mila nuove case popolari senza consumo di suolo” e un “censimento degli immobili vuoti”, con l’intento di riutilizzarli per l’edilizia sociale. Tra le misure discusse ci sono anche penali fiscali e, in alcuni casi, requisizioni temporanee, ma solo per i grandi speculatori che possiedono decine di immobili sfitti, escludendo la piccola proprietà.
Tuttavia, il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha commentato la questione della requisizione temporanea, definendola “devastante per il mercato immobiliare”. Ha aggiunto che è “folle parlare di speculazione e di censimenti”, sottolineando che per riportare sul mercato gli immobili sfitti, sarebbe più efficace incentivare gli affitti lunghi attraverso sgravi fiscali. “Gli sfratti rapidi sono un vantaggio per gli stessi inquilini”, ha affermato Spaziani Testa, evidenziando che negli ultimi dieci anni i dati sugli sfratti sono in calo.
Inoltre, ha ribadito che la crociata contro gli affitti brevi è “non solo sbagliata in linea di principio per l’evidente lesione del diritto di proprietà, ma anche inutile e dannosa”.
La discussione su come bilanciare i diritti dei proprietari con le esigenze degli inquilini continua a evolversi, con diverse forze politiche che cercano di trovare soluzioni pratiche a un problema sempre più pressante nelle città italiane. La questione della regolamentazione degli affitti brevi e delle locazioni turistiche rimane al centro del dibattito pubblico, con l’obiettivo di garantire un equilibrio che tuteli tutti gli attori coinvolti.
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Monica



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