La giustizia ha emesso il verdetto per il tragico caso di Vanessa Ballan, una giovane madre di Riese Pio X brutalmente uccisa il 19 dicembre 2023. La Corte d’Assise di Treviso ha inflitto la pena dell’ergastolo a Bujar Fandaj, artigiano albanese di 40 anni residente ad Altivole, riconoscendo la premeditazione nell’omicidio. La sentenza accoglie pienamente le richieste avanzate dalla pubblica accusa, che aveva ricostruito il delitto come un femminicidio scaturito da rabbia e vendetta.
La vittima, Vanessa Ballan, era madre di un bambino e in attesa del secondo figlio. Lavorava come cassiera in un supermercato e si trovava in congedo per maternità al momento del drammatico evento. A scoprire il corpo senza vita fu il compagno della donna, rientrando nell’abitazione. Sul corpo erano presenti otto ferite da arma da taglio, segno evidente di un’aggressione violenta e deliberata.
Le indagini si concentrarono subito su Bujar Fandaj, con cui la vittima aveva intrattenuto una relazione extraconiugale, terminata durante l’estate per sua volontà. La fine della relazione non fu accettata dall’uomo, che nei mesi successivi diede avvio a comportamenti persecutori nei confronti di Vanessa Ballan. Tra questi, l’invio al compagno della donna di immagini intime risalenti alla loro relazione, azioni per le quali era già stato denunciato per stalking e revenge porn. Questi atti persecutori culminarono nella tragica mattina del 19 dicembre.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, quella mattina Fandaj fece irruzione nella casa della donna dopo aver forzato una porta finestra. Armato di coltello, colpì la giovane madre otto volte prima di lasciarla esanime sul pavimento. L’uomo tentò poi di fuggire dall’Italia, ma venne arrestato poche ore dopo dai Carabinieri presso la sua abitazione. In un primo momento confessò il delitto, salvo poi cercare di ridimensionare la propria responsabilità negando l’intenzionalità premeditata. Tuttavia, le prove raccolte dagli investigatori – inclusi messaggi minacciosi e dettagli sull’irruzione – hanno convinto i giudici che l’azione fosse pianificata.
Durante il processo, la difesa ha cercato di contestare la premeditazione del gesto. Le avvocate dell’imputato, Chiara Mazzocato e Daria Bissoli, hanno dichiarato: “Non ci aspettavamo questa sentenza, anche perché la stessa procura non aveva chiesto l’ergastolo. Ora attendiamo le motivazioni per valutare un eventuale appello, alla luce degli elementi che, a nostro avviso, non sono stati considerati”. Fandaj, presente alla lettura della sentenza, non ha pronunciato alcuna parola. Le legali hanno aggiunto: “Sta riflettendo. Comprende la gravità della decisione, ma anche lui attende di capire le ragioni che hanno portato la Corte a discostarsi dalla linea della procura”.
Soddisfazione è stata invece espressa dal legale della famiglia Ballan, Simone Guglielmin, che ha commentato: “La sentenza rappresenta un’importante risposta alla richiesta di giustizia che la famiglia Vanessa ha avanzato fin dal primo giorno”.
Il caso di Vanessa Ballan ha suscitato profonda indignazione e dolore nella comunità locale e oltre. La vicenda si inserisce nella drammatica casistica dei femminicidi che continuano a scuotere il Paese, riaccendendo il dibattito sulla necessità di prevenire e contrastare la violenza contro le donne.



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