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La madre di Sara Campanella ricorda la figlia in una lettera: “Amata come una sorella e un’amica da tutti”



Questa mattina, durante la trasmissione “Morning News” su Canale 5, Maria Concetta Zaccaria ha condiviso una lettera toccante e piena di emozione per ricordare sua figlia, Sara Campanella, una giovane studentessa di Palermo di appena 22 anni, vittima di un brutale omicidio avvenuto il 31 marzo scorso a Messina. L’autore del delitto, Stefano Argentino, un 27enne collega di università, ha confessato il crimine prima di togliersi la vita in carcere il 6 agosto.



La madre ha descritto Sara come una ragazza straordinaria, piena di energia e progetti per il futuro. “Non è facile parlare di Sara perché lei è l’immensità e le parole risulterebbero riduttive e non bastevoli per raccontarla. Tuttavia, proverò a farlo affinché possa arrivare a voi il messaggio d’amore che lei lascia come ‘sua eterna eredità’: l’amore per sé stessa e per gli altri”, ha dichiarato Maria Concetta Zaccaria, esprimendo il profondo dolore per la perdita della figlia.

Secondo quanto raccontato dalla madre, quella giornata di marzo sembrava essere iniziata nel migliore dei modi per la giovane. “Il 31 marzo, Sara usciva felice dalla sua ‘seconda casa’, il Policlinico di Messina, perché quel pomeriggio, il suo stimato Professore aveva accettato di essere il relatore della sua tesi di laurea. Mi ha subito chiamata ma io avevo distrattamente lasciato il mio cellulare in macchina e non ho risposto. Sono certa che aveva il cuore che batteva a mille dalla gioia”, ha ricordato la donna.

Tuttavia, la felicità di Sara si è trasformata in tragedia poche ore dopo. “Ma subito dopo essere uscita dal Policlinico, tutto è cambiato: quella gioia è mutata in paura e dolore. I suoi ideali di vita e i suoi sogni sono stati brutalmente spezzati per avere detto, per l’ennesima volta, con Coraggio e Determinazione ‘NO’ a chi considerava ‘Chiunque'”, ha spiegato Maria Concetta Zaccaria.

La madre ha voluto sottolineare l’unicità del caso, definendo l’omicidio della figlia come un episodio che segna un nuovo capitolo nella cronaca nera italiana. “Il femminicidio di Sara è un femminicidio atipico che riscrive una pagina nuova nella storia di violenza alle donne, poiché chi uccide questa volta non è l’ex, il compagno, il marito. Chi uccide è un collega di corso che non era neppure un collega di studio. Non vi era alcun tipo di rapporto se non quello di civile convivenza e condivisione degli stessi spazi di studio”.

Il comportamento ossessivo dell’assassino è stato descritto dalla madre come inquietante e premeditato. “Eppure, quel rapporto era fortemente voluto dal suo assassino al punto tale da convincersi che lei era sua e doveva esserlo a tutti i costi. La sua ossessione per Sara era silente e si manifestava a lei e ai colleghi con cui studiava come una semplice richiesta di uscire o di parlare, tipica dei ragazzi che a questa età corteggiano una ragazza”, ha dichiarato.

Maria Concetta Zaccaria ha chiarito che queste attenzioni apparentemente innocue nascondevano una natura predatoria e violenta. “Ma purtroppo lui non si è rivelato un corteggiatore capace di amare poiché chi ama non uccide e dopo aver progettato accuratamente da più di sei mesi la sua morte, ha ucciso Sara alle spalle con efferata crudeltà. La sua convinzione era quella che morendo lei non sarebbe stata più di nessuno”.

Nonostante la sofferenza immensa, la lettera della madre si conclude con un messaggio positivo, sottolineando che l’amore può prevalere sulla violenza. “Ma si sbagliava. Sara è diventata figlia, sorella, nipote e amica di tutti coloro che hanno conosciuto la sua storia. La sua luce continua a brillare attraverso l’amore che ha sempre donato agli altri”.

La famiglia della giovane ha deciso di intraprendere azioni legali per fare chiarezza sull’accaduto. In particolare, sono state sollevate domande sul ruolo della madre dell’assassino. “Vogliamo capire se qualcuno lo ha aiutato”, hanno dichiarato i familiari.



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