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La Russa jr, accusato di revenge porn, propone 25mila euro alla ragazza: lei rifiuta “Somma non adeguata al danno”



Leonardo Apache La Russa, accusato di revenge porn, ha presentato una proposta di risarcimento di 25mila euro alla giovane donna ripresa nel video, che il figlio del presidente del Senato, Ignazio La Russa, avrebbe diffuso senza il suo consenso.



La ragazza, 24enne, ha dichiarato attraverso il suo avvocato, Stefano Benvenuto, di ritenere l’importo “non congruo”, sottolineando che si tratta di una violazione di un diritto costituzionale. La decisione ufficiale sulla proposta di risarcimento dovrà essere presa dalla ragazza il prossimo 17 dicembre, mentre la giudice per le indagini preliminari di Milano, Maria Beatrice Parati, dovrà esprimersi sulla richiesta di La Russa jr di accedere a un percorso di giustizia riparativa. Nel frattempo, per il suo amico Tommaso Gilardoni, i pubblici ministeri Letizia Mannella e Rosaria Stagnaro hanno richiesto una condanna a due anni in abbreviato per un altro episodio di revenge porn.

Le accuse di revenge porn nei confronti di La Russa e Gilardoni sono emerse dopo che una ragazza li ha denunciati a luglio 2023 per violenza sessuale. L’indagine relativa ai presunti abusi, avvenuti tra il 18 e il 19 maggio 2023 al termine di una serata in discoteca, è stata archiviata il 30 ottobre dalla gip Rossana Mongiardo, su richiesta della Procura. Tuttavia, da tale inchiesta è scaturito un secondo filone riguardante due episodi distinti di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti senza il consenso della stessa ragazza.

Nell’udienza preliminare tenutasi il 13 novembre, La Russa ha chiesto, tramite i suoi avvocati Vinicio Nardo e Adriano Bazzoni, di poter accedere a un percorso di giustizia riparativa, che, se completato con successo, porterebbe all’estinzione del reato. Durante l’udienza, è stata presentata l’offerta risarcitoria di 25mila euro alla ragazza, che ha già manifestato l’intenzione di rifiutarla.

Le pubbliche ministeri Mannella e Stagnaro hanno già espresso il loro parere sulla cifra offerta, ritenendola non adeguata. Anche l’avvocato Benvenuto, che rappresenta la 24enne, ha confermato questa posizione: “Non abbiamo ritenuto congrua questa offerta e non abbiamo neanche voluto ritirare l’assegno. Un caso del genere impone un risarcimento totale per il danno esistenziale, relazionale, privato, per la lesione di diritti costituzionali”.

La prossima udienza è fissata per il 17 dicembre, data in cui la ragazza dovrà comunicare ufficialmente se accetterà o rifiuterà l’offerta di risarcimento. Se decidesse di rifiutarla, potrebbe ritirare la querela, portando così all’estinzione del procedimento. Contestualmente, la giudice dovrà decidere se ammettere La Russa jr alla giustizia riparativa e se sospendere o proseguire nel frattempo il procedimento.

Questo caso ha attirato l’attenzione mediatica non solo per le accuse gravi di revenge porn, ma anche per il coinvolgimento di figure pubbliche come Leonardo La Russa, il cui padre è un noto politico italiano. La questione della giustizia riparativa, che mira a riparare il danno causato dalla condotta illecita attraverso un percorso di mediazione, è diventata un tema centrale in questo contesto. Tuttavia, la risposta della ragazza e la sua posizione rispetto all’offerta di risarcimento saranno determinanti per l’evoluzione della vicenda.



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