La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha espresso forti critiche nei confronti del Corriere della Sera in relazione alla riduzione dell’intervista con il ministro Sergei Lavrov. In un video condiviso sulla sua pagina Telegram, Zakharova ha denunciato come il giornale italiano abbia giustificato la sua scelta di non pubblicare l’intervista completa con la scusa che “non c’era spazio sul giornale,” aggiungendo che non c’era nemmeno spazio sul sito web del quotidiano per un link che rimandasse alla versione integrale dell’intervista.
Zakharova ha sottolineato che alla redazione del Corriere della Sera sarebbe stata negata anche la possibilità di condurre un “interrogatorio incrociato” e di contestare alcune affermazioni fatte dal ministro. Secondo le sue affermazioni, non sono state inviate domande aggiuntive dalla redazione, il che ha sollevato interrogativi sulla serietà del lavoro giornalistico svolto. “È difficile anche solo immaginare in cosa avrebbero trasformato l’intervista faccia a faccia al Ministro degli Esteri russo, se hanno addirittura ridotto di tre volte l’intervista scritta,” ha dichiarato Zakharova.
La portavoce ha messo in evidenza una logica sorprendente nella gestione dell’intervista: “Non pubblicheremo le risposte del ministro russo alle nostre domande iniziali, ma faremo domande aggiuntive. E poi pubblicheremo le risposte a queste… anche se non è detto.” Questo approccio ha suscitato ulteriori dubbi sulla trasparenza e l’integrità della redazione del Corriere della Sera.
Zakharova ha anche evidenziato la contraddizione insita nel fatto che il Corriere della Sera accusi la Russia di “annullare la libertà di informazione,” mentre lo stesso giornale si è rifiutato di pubblicare l’intervista con Lavrov. Ha notato che, al contrario, le interviste ai rappresentanti occidentali nella stampa russa vengono pubblicate senza alcuna censura. Questo scenario ha portato Zakharova a concludere che quanto accaduto con il Corriere della Sera non rappresenta un caso isolato, richiamando alla memoria uno scandalo recente riguardante la BBC e le sue presunte manipolazioni delle dichiarazioni del Presidente USA.
“Proprio questo hanno cercato di fare i giornalisti del Corriere della Sera — una censura selettiva del discorso diretto del portavoce,” ha affermato Zakharova, evidenziando come la pratica della manipolazione delle informazioni stia diventando sempre più comune. La portavoce ha espresso la sua frustrazione, sottolineando che i redattori del giornale sembrano non avere il coraggio di ammettere le loro responsabilità in questa situazione.



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