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La storia di Lana, la piccola di Gaza a cui i capelli sono diventati bianchi dopo un raid israeliano



La commovente vicenda di Lana, una bambina palestinese colpita da vitiligine e capelli grigi dopo i bombardamenti, racconta gli effetti nascosti della guerra sui più piccoli.




La storia di Lana al-Sharif, conosciuta come la “bambina anziana” di Gaza, sta commuovendo il mondo. Lana ha solo dieci anni, ma il suo aspetto – segni bianchi sulla pelle e capelli grigi – racconta una sofferenza profonda. La causa è la vitiligine, una malattia autoimmune della pelle che in molti casi viene scatenata da traumi e stress estremi.

Tutto è iniziato dopo un violento bombardamento israeliano nel gennaio 2024, che ha colpito il quartiere dove Lana viveva con la famiglia. Da quel giorno, la bambina ha iniziato a manifestare crisi di panico e tremori, che sono sfociati nella comparsa delle prime macchie bianche sul viso. Nel giro di pochi mesi, la condizione si è aggravata: le chiazze si sono diffuse su tutto il corpo e i suoi capelli hanno iniziato a ingrigire.

Il padre di Lana, Khalil, racconta che la famiglia ha cercato aiuto ovunque, ma la situazione a Gaza è drammatica: ospedali distrutti, carenza di farmaci e difficoltà a ottenere cure adeguate rendono impossibile fermare il peggioramento della malattia. Anche le delegazioni mediche straniere, arrivate a Gaza tra mille difficoltà, hanno confermato la diagnosi di vitiligine, scatenata da un trauma psicologico intenso.

La storia di Lana non è un caso isolato: secondo l’OMS, nei campi profughi palestinesi ci sono fino a 14.000 persone gravemente malate che avrebbero bisogno di cure fuori da Gaza, tra cui circa 4.500 bambini12. Ma solo pochi riescono a ottenere il permesso di uscire, e la vitiligine – pur non essendo letale – ha un impatto psicologico devastante, soprattutto su una bambina già provata dalla guerra e dalla paura costante dei bombardamenti.

Lana oggi vive in una tenda a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Passa le giornate isolata, spesso in lacrime, disegnando per cercare conforto. Ha paura di uscire e teme il giudizio degli altri bambini, che la prendono in giro per i capelli grigi e le macchie sulla pelle. Il padre cerca di rassicurarla, ma la realtà è dura: “Le dico che è bellissima, ma lei sa la verità. Sa che c’è qualcosa che non va”.

Gli esperti spiegano che la vitiligine può essere innescata da eventi traumatici, come guerre, gravi stress o traumi fisici. In casi estremi, lo shock può portare anche all’ingrigimento improvviso dei capelli, fenomeno conosciuto come “Sindrome di Maria Antonietta”. Questo sottolinea quanto il peso psicologico della guerra possa lasciare segni profondi e visibili anche nei bambini.

La vicenda di Lana è un simbolo della crisi umanitaria che colpisce migliaia di bambini a Gaza, costretti a convivere con la paura, la perdita e la malattia. La sua storia ci ricorda che, oltre alle emergenze mediche, c’è un bisogno urgente di supporto psicologico e di attenzione per le ferite invisibili che la guerra lascia nei più piccoli.

Se vuoi approfondire il tema della vitiligine e degli effetti dello stress sui bambini nelle zone di conflitto, continua a seguire le nostre storie per restare informato sulle realtà spesso dimenticate della guerra.



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