La tragica vicenda che ha colpito Rita Rahman Bristy, moglie di Nahid Miah, ha lasciato un segno indelebile nella sua vita. Durante una rapina avvenuta presso la stazione di servizio Toil a Tor San Lorenzo, il marito è stato accoltellato a morte da un individuo ancora non identificato. L’uomo, dopo aver sottratto il portafoglio a Miah, si è dato alla fuga in moto, riuscendo a far perdere le sue tracce.
In un’intervista rilasciata a Il Messaggero, Bristy ha espresso tutto il suo dolore e la sua paura per il futuro: “Voglio sicurezza per me e i miei figli, mi sento molto fragile ora, vulnerabile, ho paura, banalmente, anche della possibilità che possano entrare i ladri in casa. Dopotutto sono una donna sola con due bambini, una di un anno e uno di cinque. E l’omicidio di mio marito mi ha scaraventata in una dimensione quasi irreale”.
La donna, che vive da sola con i due figli piccoli, si trova a dover affrontare una situazione che mai avrebbe immaginato. La sua vita familiare, costruita con amore e dedizione insieme al marito, è stata distrutta in pochi attimi. “Tutta la mia vita è andata distrutta in pochi secondi”, ha dichiarato. “Io sono una mamma, una moglie, volevo solo crescere i nostri figli con Nahid. Ci siamo sposati nel 2011, ci amavamo, lui era meraviglioso con i figli, anche le famiglie degli altri compagni di scuola gli volevano bene. Ora voglio innanzitutto giustizia, voglio che l’assassino venga arrestato il primo possibile”.
Le indagini sull’omicidio sono tuttora in corso. I carabinieri hanno acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza della stazione di servizio, nelle quali si vede chiaramente una persona scendere da una moto, accoltellare Nahid Miah e poi fuggire. Nonostante ciò, al momento non ci sono stati arresti e l’identità dell’aggressore rimane sconosciuta.
Bristy, visibilmente provata dalla tragica perdita, lamenta la mancanza di informazioni sullo stato delle indagini: “Gli inquirenti non mi dicono nulla, non so niente delle indagini. Invece vorrei avere degli aggiornamenti sul caso. Spero solo che facciano presto a identificare l’assassino e ad arrestarlo”.
Secondo quanto riferito dalla donna, Nahid Miah, un uomo di 32 anni originario del Bangladesh, non aveva nemici noti. Nel suo lavoro a contatto con il pubblico presso la stazione di servizio, poteva capitare di avere qualche discussione con clienti maleducati, ma nulla che lasciasse presagire un esito così drammatico. “Certo, lavorando a contatto con il pubblico è capitato di avere qualche discussione, ma nulla di grave. Come spesso accade, clienti maleducati che non trattavano l’uomo con rispetto, ma mai qualcosa che facesse presagire un epilogo così grave”, ha spiegato.
Ad oggi, la priorità per la giovane vedova è ottenere giustizia per il marito e garantire un futuro sicuro per i suoi figli. “Voglio che catturino l’assassino”, ha concluso Bristy. “Mio marito era un gran lavoratore, ora ho paura”.
L’intera comunità di Tor San Lorenzo è rimasta sconvolta da questo tragico evento. La perdita di Nahid Miah, descritto come un uomo gentile e dedito alla famiglia, ha lasciato un vuoto incolmabile non solo nella vita dei suoi cari ma anche tra coloro che lo conoscevano e lo rispettavano.
Le forze dell’ordine continuano a lavorare per identificare l’autore del crimine e portarlo davanti alla giustizia. Nel frattempo, Rita Rahman Bristy e i suoi bambini affrontano un futuro incerto, segnato dalla perdita e dalla paura che questa terribile vicenda ha generato.
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