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La Wada mette pressione a Jannik Sinner: ‘Richiederemo uno o due anni di stop



Il tennista italiano Jannik Sinner affronta il ricorso della WADA, tra accuse di doping, possibili sanzioni e nuove regole antidoping in continua evoluzione.



Jannik Sinner è pronto a scendere in campo per il torneo ATP 500 di Doha, il suo secondo appuntamento della stagione. Tuttavia, oltre agli avversari di alto livello come Novak Djokovic e Carlos Alcaraz, il tennista italiano deve fare i conti con una minaccia più grande: il ricorso della WADA (Agenzia Mondiale Antidoping), che potrebbe mettere a rischio la sua carriera. Il caso verrà discusso il 16 e 17 aprile a Losanna, e l’agenzia ha già annunciato l’intenzione di richiedere una squalifica di almeno un anno per il numero uno del mondo.

La vicenda legata al Clostebol, una sostanza vietata, perseguita Sinner da tempo. Lo scorso marzo, il tennista era risultato positivo, ma ad agosto era stato assolto. Tuttavia, la questione non si è conclusa: a settembre, la WADA ha presentato ricorso contro la decisione, e ora il tribunale dovrà pronunciarsi durante la cosiddetta “settimana santa”.

Secondo James Fitzgerald, portavoce della WADA, la sentenza di assoluzione non rispetterebbe le attuali normative antidoping. In un’intervista a La Stampa, Fitzgerald ha dichiarato: “Riteniamo che la conclusione di nessuna colpa o negligenza non fosse corretta secondo le norme correnti, e ciò richiede un periodo di sospensione compreso tra uno e due anni“.

Un dettaglio importante è che la WADA non intende chiedere la cancellazione dei risultati ottenuti da Sinner, salvo quelli già invalidati in primo grado. Questo significa che i suoi successi recenti non verrebbero toccati, ma una lunga squalifica potrebbe comunque influenzare pesantemente la sua carriera.

Il portavoce della WADA ha sottolineato che il Codice Mondiale Antidoping è in costante evoluzione per garantire maggiore equità e protezione agli atleti. Secondo Fitzgerald, le modifiche sono spesso richieste dagli stessi sportivi, che vogliono pene più severe per chi viola le regole.

Un tema delicato riguarda le sostanze a basso dosaggio e la possibilità di contaminazione accidentale. Fitzgerald ha spiegato che la WADA sta lavorando per adeguare i limiti minimi di segnalazione al fine di tutelare gli atleti onesti senza lasciare spazio a chi cerca di imbrogliare. Ha aggiunto: “Posso confermare che nell’ambito della revisione in corso del Codice Mondiale Antidoping si stanno esaminando le norme relative alla contaminazione“.

Il futuro di Jannik Sinner appare incerto. Se il ricorso della WADA dovesse avere esito negativo per il tennista italiano, una squalifica di uno o due anni potrebbe rappresentare un duro colpo per la sua carriera e per il suo status di numero uno al mondo.

Inoltre, l’agenzia ha ribadito che un atleta è responsabile anche delle azioni del proprio staff, un aspetto che potrebbe complicare ulteriormente la situazione per Sinner.



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