Il 12 agosto 2018, un messaggio di Stefano Boeri a Beppe Sala ha sollevato interrogativi sull’approccio della città di Milano verso i senzatetto. Boeri, noto architetto e figura di spicco nel panorama urbanistico italiano, ha scritto su WhatsApp: “Se posso permettermi: bisognerebbe dire a Majorino che più trattiamo coi guanti homeless più ne arrivano. C’è una costante migrazione verso Milano. Perfino Genova si sta svuotando…” Questo scambio, emerso nell’ambito di un’inchiesta condotta dai pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici, coordinati dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, mette in luce le preoccupazioni dell’élite di sinistra riguardo ai temi dell’immigrazione e della sicurezza, un argomento che raramente viene affrontato pubblicamente.
Oltre a queste considerazioni, le chat tra Sala e Boeri rivelano anche discussioni su vari progetti di riqualificazione urbana. Il 22 febbraio 2022, Sala ha comunicato a Boeri: “Vi ricevo volentieri ma ti premetto che il progetto che mi ha fatto vedere Giancarlo (Tancredi, ndr) politicamente non mi sento di portarlo avanti. Ho fatto tutta la campagna sul tema delle ‘rigenerazioni’ e non posso fare spuntare torri dove oggi non c’è nulla. Poi (mia personalissima opinione avendo abitato lì) non penso che per i residenti lo stato attuale delle cose sia un problema.” Questo scambio si riferisce alla riqualificazione dell’area di Cadorna, un tema di grande rilevanza per la città.
Boeri ha risposto con una proposta per trasformare l’area in un grande parco e un quartiere per giovani. Ha suggerito: “Capisco. La mia idea è di fare al posto dei binari un grande parco di tre ettari e un quartiere per giovani. E la sede Accademia Scala su Mario Pagano. Ma certo bisognerebbe fare ragionare promotori (che sono gli stessi di piazzale Loreto) e io non ho abbastanza forza.” Nonostante queste idee innovative, il progetto non ha mai preso forma, evidenziando le difficoltà di implementazione che spesso affliggono le iniziative urbanistiche.
Un altro tema di discussione tra i due riguarda il progetto per lo stadio di San Siro. In una comunicazione del 10 settembre 2019, Boeri ha espresso frustrazione per l’esclusione del suo progetto, affermando: “Siamo stati esclusi perché non rispettavamo i parametri del masterplan presentato a luglio dalle società. Da quando presentare un masterplan equivale a farlo approvare? Noi abbiamo rispettato le loro richieste ma abbiamo modificato masterplan per migliorare gli spazi per il quartiere, ad esempio creando un parco di 20 ettari e distanziando lo stadio dalle case. E adesso il nostro contributo diventa invisibile… davvero incredibile.” Sala ha risposto: “Per lo stadio mi sembrano folli. Mi stanno mettendo in difficoltà. Ora vediamo cosa fare.”
Nel gennaio 2022, Boeri ha ripreso il discorso sullo stadio, proponendo di incontrare i proprietari dell’area delle ex piste di allenamento di Snai, interessati a realizzare un nuovo stadio. Sala ha dato il suo consenso, dimostrando apertura verso nuove idee. Il 24 maggio dello stesso anno, Boeri ha scritto: “Ciao Beppe (per tirarci un po’ su) Giancarlo ti farà vedere progetto per aree Snai (piste allenamento) che può diventare grande regalo alla città. Un tardo pomeriggio che puoi ci andiamo a fare un giro in bici.” Sala ha risposto positivamente, mostrando interesse per il progetto.
Un altro protagonista dell’inchiesta è Giuseppe Marinoni, ex presidente della Commissione Paesaggio. Le indagini hanno rivelato che dal 2017 Marinoni viaggiava all’estero con un collega di uno studio di Lugano, cercando opportunità per avviare speculazioni edilizie a Milano. Secondo i pm, le sue attività sono emblematiche di una strategia più ampia di sfruttamento urbanistico, in cui si cerca di concludere accordi vantaggiosi per privati a scapito dell’interesse pubblico.
Questi scambi e le informazioni emerse dall’inchiesta gettano luce su una dinamica complessa che coinvolge politica, architettura e questioni sociali a Milano. La preoccupazione per l’aumento dei senzatetto e le sfide legate all’immigrazione si intrecciano con le ambizioni urbanistiche della città, creando un panorama difficile da navigare. La questione della sicurezza e della gestione dei servizi sociali è diventata un tema cruciale, non solo per i cittadini, ma anche per i leader politici e le figure di spicco nel settore dell’architettura e dell’urbanistica.
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