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L’Europa fissa nuovi limiti ai pagamenti in contanti: le soglie decise da Bruxelles risultano meno restrittive di quelle imposte in Italia.



Il dibattito sull’uso del contante come mezzo per contrastare l’evasione fiscale e limitare il potere economico della criminalità organizzata sta guadagnando sempre più attenzione. In risposta a queste problematiche, l’Unione Europea ha deciso di adottare misure più severe riguardo ai pagamenti in contante, stabilendo nuovi limiti massimi consentiti.



Negli ultimi anni, molti cittadini hanno ridotto significativamente l’uso del contante, preferendo metodi di pagamento più moderni come carte di credito, smartphone e altre forme di pagamento digitale. Tuttavia, dati recenti indicano che circa la metà delle transazioni avviene ancora in contante. Per questo motivo, l’Unione Europea ha ritenuto necessario intervenire, introducendo normative più restrittive sui pagamenti in contante.

A partire dal 2027, nei 27 Stati membri dell’Unione Europea sarà vietato effettuare pagamenti in contante per importi superiori a 10.000 euro per l’acquisto di beni o servizi. Questa misura ha come obiettivo principale quello di prevenire il riciclaggio di denaro, rendendo più difficile per chi desidera “ripulire” somme illecite farlo attraverso l’acquisto di beni di lusso.

È fondamentale notare che questa normativa non avrà impatti significativi sui cittadini comuni, poiché è raro che si trovino a gestire somme così elevate in contante. “I soggetti interessati da questa restrizione saranno principalmente coloro che acquistano beni o servizi di valore superiore ai 10.000 euro da aziende, mentre la regola non si applicherà ai trasferimenti tra privati, che rimarranno liberi di gestire transazioni come meglio credono, rispettando però i limiti previsti dalle leggi nazionali.”

Focalizzandoci sul contesto italiano, attualmente la soglia massima per i pagamenti in contante è fissata a 5.000 euro. Questa normativa è entrata in vigore il 1° gennaio 2023, in conformità con il D.Lgs. n. 231/2007. Il limite si applica a qualsiasi trasferimento di denaro contante tra soggetti diversi, comprese donazioni, prestiti e acquisti, e al momento non sono previste modifiche nel breve periodo.

Inoltre, l’Italia prevede alcune deroghe specifiche: ad esempio, per i pagamenti effettuati da clienti extra-UE non residenti, il limite sale a 15.000 euro, a condizione che vengano rispettati gli obblighi di comunicazione e di versamento su un conto bancario.

Le nuove normative rappresentano un ulteriore passo verso una digitalizzazione crescente dei pagamenti in Europa. Tuttavia, l’Italia mantiene attualmente una soglia più severa rispetto a quella stabilita da Bruxelles, il che evidenzia una differenza significativa nelle politiche economiche tra i vari Stati membri.



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