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Levante: “Mi definisco sapiosessuale, Pietro è un bonazzo ed è anche un genio”



In una recente partecipazione al programma radiofonico Say Waaad?!? di Radio Deejay, la cantante Levante ha condiviso un aspetto molto personale della sua vita affettiva, rivelando di identificarsi come sapiosessuale. Ma cosa significa esattamente questo termine? Come ha spiegato l’artista, la sapiosessualità descrive una persona la cui attrazione romantica e sessuale è primariamente legata all’intelligenza e alla conoscenza dell’altro, più che al suo aspetto fisico. Si tratta, in altre parole, di essere “innamorati della mente”: relazioni che si alimentano di scambi intellettuali, conversazioni profonde e una connessione cerebrale che diventa il vero fulmine a ciel sereno.



Per Levante, questa definizione prende vita nella relazione con il suo compagno, l’avvocato Pietro Palumbo, padre di sua figlia Alma Futura. Senza dubbio, la cantante riconosce che Palumbo sia un uomo di bell’aspetto – “un bonazzo”, per usare le sue parole – ma è su un altro piano che si è accesa la scintilla. “La cosa che mi ha conquistato di lui è che è proprio un genio”, ha confessato Levante, descrivendo come le loro lunghe chiacchierate, magari di filosofia, la lascino “appesa come una babba”, totalmente affascinata. È proprio questo il cuore della sapiosessualità: l’eccitazione intellettuale che si trasforma in attrazione totale.

La rivelazione arriva in un periodo di grande fermento per l’artista, che si appresta a tornare su un palco importantissimo: Levante è infatti tra i Big in gara al Festival di Sanremo 2026. Un ritorno atteso che si annuncia sotto il segno non solo della musica, ma anche di una riflessione più ampia sull’identità e sulle forme dell’amore.

La sapiosessualità, pur non essendo una categoria clinica ufficiale, è un termine sempre più discusso e adottato per descrivere un’esperienza sentimentale in cui la complessità mentale e la curiosità intellettuale del partner sono le qualità più desiderabili e attraenti. Per Levante, è chiaro che in Pietro Palumbo abbia trovato molto più di un bel volto: ha incontrato una mente capace di dialogare con la sua, trasformando ogni confronto in una forma di corteggiamento. Un racconto moderno dell’amore, dove la vera chimica nasce prima di tutto dalle idee.



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