Una tragica notizia scuote il mondo del calcio italiano: Celeste Pin, ex difensore di Fiorentina e Verona, è stato trovato senza vita nella sua abitazione sulle colline sopra Careggi, a Firenze. Aveva 64 anni. L’allarme è stato dato da un parente che non aveva sue notizie da giorni. Secondo le prime indagini, si tratterebbe di un suicidio, anche se non è stato rinvenuto alcun biglietto che possa spiegare le motivazioni dietro il gesto.
La morte di Celeste Pin lascia sgomento non solo tra gli appassionati di calcio, ma anche tra chi lo conosceva personalmente. Dopo aver abbandonato il calcio giocato, Pin aveva intrapreso una carriera nel settore immobiliare, senza mai allontanarsi del tutto dal mondo sportivo. Nel 1997 aveva conseguito l’abilitazione come direttore sportivo e aveva collaborato con diversi club dilettantistici, soprattutto in Toscana.
La sua figura rimane indissolubilmente legata alla Fiorentina, squadra con cui ha disputato ben 200 partite ufficiali nell’arco di un decennio, dal 1982 al 1991. Proprio nel 2022 era stato inserito nella Hall of Fame del club toscano, un riconoscimento alla sua lunga e significativa carriera in maglia viola.
La carriera di Celeste Pin: una storia di dedizione e impegno
Nato a Colle Umberto, in provincia di Treviso, il 25 aprile 1961, Celeste Pin è stato un difensore solido e affidabile, apprezzato per la sua concentrazione tattica e il senso della posizione. La sua carriera professionistica ha avuto inizio alla fine degli anni Settanta con il Perugia, squadra con cui ha esordito in Serie A. Dopo tre stagioni con il club umbro, Pin è approdato alla Fiorentina, dove ha vissuto i momenti più significativi della sua carriera.
Con i colori viola, Pin ha giocato da protagonista per quasi un decennio, distinguendosi per la sua costanza e determinazione. Nonostante non fosse un giocatore appariscente, il difensore veneto si è guadagnato la stima di allenatori e tifosi grazie al suo approccio pragmatico al gioco. Tra i momenti più importanti della sua esperienza alla Fiorentina spicca la finale di Coppa UEFA del 1990 contro la Juventus, in cui Pin ha giocato da titolare sia nella gara di andata che in quella di ritorno.
Dopo l’esperienza fiorentina, Celeste Pin ha vestito la maglia del Verona, dove ha continuato a giocare tra Serie A e Serie B per quattro stagioni, fino al 1995. Successivamente ha chiuso la carriera con il Siena, disputando un’ultima stagione in Serie C prima di ritirarsi nel 1996. Nel corso della sua carriera da professionista ha collezionato oltre 400 presenze, segnando pochissimi gol, una caratteristica tipica del difensore puro che era.
Un contributo anche alle Nazionali giovanili
Oltre alla carriera nei club, Celeste Pin ha rappresentato l’Italia nelle Nazionali giovanili. Tra il 1980 e il 1984 ha indossato la maglia dell’Under 21, totalizzando 12 presenze e contribuendo al terzo posto agli Europei di categoria del 1984. Questo traguardo testimonia il valore del giocatore anche a livello internazionale.
Una vita dopo il calcio
Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Pin si è dedicato al settore immobiliare, pur mantenendo un legame con il mondo del calcio. La sua abilitazione come direttore sportivo gli ha permesso di lavorare come dirigente in vari club dilettantistici, principalmente in Toscana. Nonostante avesse deciso di lasciare il calcio professionistico, il suo nome è rimasto sinonimo di dedizione e passione per lo sport.
La notizia della sua scomparsa ha già generato numerose reazioni nel mondo del calcio e tra i suoi ex compagni di squadra. La Fiorentina lo ricorda come una figura fondamentale nella storia del club e un esempio di professionalità.
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