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L’ultima decisione della Verkhovna Rada, il Parlamento ucraino, ha scatenato una serie di proteste in tutto il paese. I cittadini si sono mobilitati contro una legge che compromette l’autonomia di due agenzie anticorruzione fondamentali: l’Ufficio nazionale anticorruzione (Nabu) e l’Ufficio del procuratore specializzato anticorruzione (Sapo). Queste agenzie, considerate da molti come garanzie per il futuro dell’Ucraina e per l’integrazione europea, saranno ora sottoposte al controllo del procuratore generale, nominato direttamente dal presidente Zelensky.



La legge è stata proposta dall’ufficio di Zelensky e ha ricevuto il sostegno non solo dei membri del suo partito, Servo del popolo, ma anche di alcuni esponenti dell’opposizione, tra cui Julia Tymoshenko. Secondo Tymoshenko, il Nabu e il Sapo sarebbero strumenti utilizzati dagli occidentali per esercitare influenza su Kyiv. Questa alleanza trasversale ha sollevato preoccupazioni riguardo la reale motivazione dietro l’approvazione della legge, in un momento in cui la lotta contro la corruzione è cruciale per l’immagine internazionale dell’Ucraina.


La mossa del Parlamento arriva in un periodo delicato, segnato da recenti perquisizioni condotte dai servizi di sicurezza ucraini (Sbu) negli uffici e nelle abitazioni di funzionari del Nabu. Queste operazioni sono state associate a indagini che coinvolgono figure vicine al presidente, tra cui l’ex premier Oleksiy Chernyshov, per il quale è stato avviato un procedimento penale per abuso di potere e arricchimento illecito.

Fino ad ora, la popolazione ucraina aveva mostrato una certa cautela nel manifestare contro il governo, nonostante le critiche a varie decisioni politiche. Tuttavia, la recente approvazione della legge ha spinto un numero crescente di cittadini a scendere in piazza, compresi soldati al fronte, che comprendono l’importanza della lotta contro la corruzione per il futuro del paese. Le manifestazioni si sono svolte in diverse città, tra cui Lepoli e Kyiv, nonostante il rischio di bombardamenti.

Le istituzioni europee hanno sempre considerato il Nabu e il Sapo come elementi chiave per il progresso dell’Ucraina verso l’Unione Europea. Una fonte diplomatica ha commentato l’approvazione della legge, affermando: “È un passo indietro? Sì. È un punto di non ritorno? No.” Questa affermazione riflette una certa speranza che, nonostante le difficoltà, l’Ucraina possa ancora trovare un modo per garantire la trasparenza e la lotta alla corruzione.

La determinazione degli ucraini è storicamente nota; hanno già rovesciato governi in passato, anche a costo di enormi sacrifici. La mobilitazione attuale segna un momento significativo, poiché i cittadini sembrano pronti a mettere da parte le divisioni interne per affrontare una nuova sfida. Questa è la prima volta dall’inizio del conflitto con la Russia che una parte così ampia della popolazione si unisce per esprimere il proprio dissenso.

Nel frattempo, a Istanbul si stanno svolgendo i colloqui di pace con i rappresentanti russi, che hanno già chiarito le loro posizioni. Mosca continua a chiedere un’Ucraina disarmata, disposta a rinunciare ai territori occupati senza alcuna garanzia in cambio. Questo contesto di tensione interna potrebbe fornire a Mosca opportunità per sfruttare le divisioni politiche e sociali presenti nel paese.



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