Questa mattina, un intervento dei carabinieri a Chiaia, nel centro di Napoli, si è concluso tragicamente con la morte di un uomo, il quale è deceduto mentre veniva trasportato in ospedale. L’incidente è avvenuto in un appartamento dove i militari erano stati chiamati a seguito di una segnalazione per una lite in famiglia. La vittima, al momento non identificata, è un uomo di circa 35 anni, presumibilmente di origine nordafricana.
L’operazione è iniziata intorno alle 8.40 di oggi, 6 ottobre. La pattuglia del Nucleo Radiomobile è giunta sul posto, situato nei pressi di Rampe Brancaccio, dopo aver ricevuto una chiamata al numero di emergenza 112. All’interno dell’abitazione si trovavano una donna con la figlia e l’uomo, il quale, all’apertura della porta, si è presentato completamente nudo e in evidente stato di confusione. L’appartamento appariva in disordine, con segni di una violenta lite, come urla e rumori di mobili e piatti rotti percepiti dall’esterno.
Nonostante i tentativi dei carabinieri di calmare l’uomo, questi hanno incontrato resistenza e sono stati aggrediti. Inizialmente, le forze dell’ordine hanno cercato di contenere la situazione utilizzando spray al peperoncino, ma questo tentativo si è rivelato inefficace. A quel punto, è stato richiesto ulteriore supporto da parte di altri militari dell’Arma e di un’ambulanza del 118. In seguito, è stato deciso di utilizzare il taser, seguendo le procedure previste dalla legge.
Dopo aver ricevuto assistenza medica, l’uomo è stato trasportato al Policlinico, ma purtroppo è deceduto durante il tragitto. Il magistrato di turno ha disposto il sequestro della salma per effettuare un’autopsia, al fine di chiarire le cause del decesso e determinare se ci sia un nesso con l’uso del taser o se le cause siano da attribuire ad altri fattori.
Questo episodio rappresenta il quarto caso in Italia in meno di due mesi in cui una persona è morta in seguito all’uso del taser da parte delle forze dell’ordine. In agosto, Gianpaolo Demartis, 57 anni, è deceduto a Olbia per arresto cardiaco durante il trasporto in ambulanza. Nello stesso mese, Elton Bani, 47 anni, è morto a Sant’Olcese, mentre a settembre, Claudio Citro, 42 anni, originario di Salerno, ha perso la vita dopo un intervento della polizia.
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Riccardo Magi, deputato e leader di +Europa, ha commentato: “Ennesimo decesso in pochi mesi a seguito dell’uso di questo strumento. Praticamente una strage”, aggiungendo che “il ministro Piantedosi dovrebbe fermarsi e sospenderne l’uso”. Magi ha fatto riferimento al fatto che, a settembre, Piantedosi aveva già ribadito la necessità dell’uso del taser, rifiutandosi di ritirarlo nonostante le morti recenti.
Anche Filippo Sensi, senatore del Partito Democratico, ha espresso la sua indignazione su X, scrivendo: “Ancora un morto dopo essere stato colpito dal taser. Non capisco cosa si stia aspettando per fermare questa strage, cosa aspetta il governo a interrompere l’utilizzo di questo strumento letale, che non protegge e non difende la sicurezza dei cittadini”.
Inoltre, Piero De Luca, deputato del Partito Democratico e segretario regionale del PD Campania, ha sottolineato l’importanza di comprendere se l’intervento sia stato gestito nel rispetto delle regole e dei protocolli previsti. Ha affermato: “L’uso di strumenti come il taser deve essere circoscritto, motivato e proporzionato”. Ribadendo la sua vicinanza alle forze dell’ordine, De Luca ha aggiunto che “il taser non può diventare uno strumento di routine, né un sostituto di interventi più appropriati rispetto alla situazione data”, annunciando l’intenzione di presentare un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno per fare luce su quanto accaduto e riflettere sulle modalità di utilizzo di uno strumento che richiede estrema cautela.



Add comment