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Luka Krizanac, dopo 16 anni senza mani, torna a vivere una vita normale grazie a un innovativo trapianto bilaterale eseguito negli Stati Uniti



Luka Krizanac, un uomo di 29 anni originario di Zurigo, ha vissuto un’esperienza straordinaria e unica nel suo genere. A soli 12 anni, una grave infezione che si trasformò in sepsi lo costrinse a subire l’amputazione delle mani e di parte degli arti inferiori per salvargli la vita. Questo evento traumatico segnò profondamente la sua adolescenza, ma non gli impedì di affrontare la vita con coraggio e determinazione.



Grazie alla tecnologia delle protesi, Luka riuscì a riprendere molte delle sue attività quotidiane, adattandosi alle nuove condizioni fisiche. Tuttavia, nonostante i progressi tecnologici, le protesi delle mani non riuscivano a sostituire pienamente le funzionalità naturali, limitando la sua autonomia. “Spesso le persone – ha raccontato il 29enne – faticano a capire quante cose fanno con le mani. E non intendo solo cose pratiche, ma in generale per sopravvivere come esseri umani, anche nel mondo moderno di oggi”.

La mancanza delle mani rappresentava per lui un ostacolo non solo pratico ma anche emotivo. Nonostante abbia conseguito una laurea e viaggiato per il mondo con la sua famiglia, il desiderio di maggiore indipendenza lo spinse a cercare una soluzione definitiva. “Per quanto cerchi di costruire la tua fiducia senza mani, hai sempre bisogno di qualcuno che ti aiuta. Per quanto tu li ami, per quanto ti preoccupi di loro, non hai mai la possibilità di fare le cose da solo, e questo significa che non sei nemmeno in grado di formarti completamente come persona”, ha spiegato.

Nel 2018, Luka venne a conoscenza del programma di trapianto di mani della Penn Medicine, il Penn Hand Transplant Program, grazie al dottor Reinhold Ganz, un esperto svizzero nel campo dei trapianti. Ganz contattò il suo ex-allievo, il dottor Scott Levin, direttore del programma della Penn Medicine, per presentargli il caso di Luka. Fu così che iniziò un lungo percorso medico e psicologico, culminato nell’ottobre 2024 con un intervento chirurgico straordinario.

L’operazione, durata dieci ore e condotta da un team internazionale di esperti presso l’ospedale universitario della Penn Medicine a Filadelfia, rappresenta un traguardo significativo nel campo della chirurgia dei trapianti. Si tratta del primo trapianto bilaterale di mani eseguito negli Stati Uniti dal 2021, un intervento complesso che solo poche strutture al mondo sono in grado di realizzare.

La procedura ha richiesto una pianificazione meticolosa e il coordinamento tra chirurghi, specialisti in trapianti e terapisti. Dopo l’intervento, Luka ha intrapreso un intenso percorso di riabilitazione per abituarsi alle nuove mani e recuperare gradualmente le funzionalità motorie. Questo processo richiede tempo, pazienza e dedizione, ma i risultati sono stati straordinari.

La storia di Luka Krizanac è un esempio di resilienza e speranza. Nonostante le difficoltà affrontate fin dall’adolescenza, ha dimostrato che con determinazione e il supporto della scienza medica è possibile superare ostacoli apparentemente insormontabili. Il suo caso rappresenta anche un importante passo avanti nella chirurgia dei trapianti, aprendo nuove possibilità per chi si trova in situazioni simili.

Oggi, Luka può finalmente vivere una vita più autonoma e completa. La sua esperienza non è solo una testimonianza del progresso medico, ma anche un messaggio di incoraggiamento per tutte quelle persone che affrontano sfide fisiche o emotive nella loro vita quotidiana.



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