Un tragico episodio ha scosso profondamente la comunità di Catania. Nella giornata di ieri, un giovane pasticciere, Santo R., di appena 30 anni, è stato brutalmente ucciso a coltellate da un parcheggiatore abusivo di 37 anni. L’aggressione è avvenuta sul lungomare di Ognina, nei pressi della pasticceria “Quaranta”, dove il giovane lavorava. Sposato da poco e padre di una bambina di soli quattro mesi, Santo si stava dirigendo verso la sua auto dopo aver terminato il turno di lavoro, quando si è verificata la lite che gli è costata la vita.
Secondo quanto riportato, il giovane era conosciuto per il suo carattere gentile e altruista. Un’amica di Santo, attraverso un post pubblicato sui social, ha raccontato il drammatico episodio e ricordato il ragazzo come una persona “alta e buona come il pane”. Nel suo messaggio si legge: “Santo è un buono, non riesce nemmeno a reagire, cerca solo di difendersi. Riesce però a trovare la forza fisica di attraversare la strada e tornare al lavoro, dove è sicuro di trovare la sua famiglia, sua sorella. Santo si accascia, perde tanto sangue, i soccorsi non arrivano tempestivamente… viene portato in ospedale e lì la vita di Santo finisce.”
Le dinamiche dell’aggressione sono ancora oggetto di indagine da parte delle autorità. Il parcheggiatore abusivo, già noto alle forze dell’ordine e privo di permesso di soggiorno, avrebbe estratto un coltello e colpito ripetutamente il giovane senza un apparente motivo. Alcune testimonianze raccolte sul posto e le immagini delle telecamere di videosorveglianza sembrano confermare la responsabilità del 37enne. Quando è stato fermato dagli agenti delle Volanti, l’uomo aveva ancora i vestiti e le mani sporche di sangue. Durante l’arresto avrebbe pronunciato “frasi disconnesse e senza senso”, menzionando la vittima in modo farneticante.
La Polizia scientifica è intervenuta sulla scena del crimine per effettuare i rilievi tecnici necessari, mentre la Squadra mobile sta proseguendo le indagini per ricostruire con precisione i fatti. Un carabiniere libero dal servizio avrebbe assistito alle ultime fasi dell’aggressione, fornendo ulteriori dettagli utili agli inquirenti.
L’amica di Santo, nel suo lungo post su Facebook, ha espresso anche una dura critica al sistema giudiziario italiano, definendolo “viziato dalla burocrazia” e responsabile indirettamente della tragedia: “Santo non è morto solo per mano di un assassino. Santo è stato assassinato da un sistema giudiziario pieno di cavilli. Oggi ha pagato un ragazzo onesto, buono e lavoratore, ma poteva essere davvero chiunque di noi.”
La comunità locale è sotto shock per quanto accaduto. Santo R. era molto amato e rispettato da colleghi, amici e familiari. La sua morte lascia un vuoto immenso nella vita della moglie, della figlia piccola e dei suoi cari. La città di Catania ora piange un giovane lavoratore che ha perso la vita in circostanze tanto drammatiche quanto evitabili.
Le autorità stanno lavorando per far luce sui motivi che hanno scatenato l’aggressione. Intanto, il 37enne resta in stato di fermo presso la Questura in attesa delle decisioni del magistrato competente.
Add comment