​​


Maestra d’asilo condannata a Londra per maltrattamenti su 21 bambini, tra pizzichi e violenze fisiche. I genitori sconvolti dalle immagini rivelate in aula



Una maestra di un asilo nido a Londra, Roksana Lecka, è stata condannata per aver maltrattato 21 bambini in tenera età, infliggendo loro pizzichi, calci e pugni. Il caso, che ha scosso profondamente famiglie e autorità, è emerso grazie alle registrazioni delle telecamere di sorveglianza.



La vicenda riguarda Roksana Lecka, una giovane di 23 anni che lavorava presso il Riverside Nursery di Twickenham, nel sud-ovest di Londra. L’asilo, che seguiva il metodo Montessori e richiedeva rette mensili fino a 1.900 sterline (circa 2.200 euro), si proponeva come un ambiente sicuro e stimolante per i piccoli alunni, di età compresa tra i 18 mesi e i due anni. Tuttavia, dietro questa facciata si celava un contesto di abusi sistematici.

Secondo quanto emerso durante il processo, Lecka ha sottoposto i bambini a “sofferenze indicibili” per un periodo di sei mesi. Le accuse contro di lei includono pizzichi dolorosi, pugni e calci ripetuti, comportamenti che sono stati definiti dai pubblici ministeri come “crudeltà sconvolgente” e “sbalorditiva”. Le immagini delle telecamere installate nella struttura hanno documentato gli episodi di violenza, portando alla luce una realtà che ha lasciato sgomenti genitori e colleghi.

Inizialmente, nessuno sospettava nulla: Lecka aveva ottime referenze e nessun precedente penale. Tuttavia, una collega ha notato comportamenti sospetti e ha deciso di segnalare la situazione alle autorità competenti. Da quel momento, le indagini hanno portato alla scoperta degli abusi e all’arresto della maestra. Durante l’interrogatorio, la giovane si è mostrata impassibile, rispondendo con un semplice “no comment” alle domande della polizia. Ha negato ogni responsabilità, affermando di aver seguito le procedure previste e di non sapere come fossero state causate le lesioni ai bambini.

Il processo ha rivelato ulteriori dettagli inquietanti: oltre ai sette capi d’accusa che Lecka ha ammesso, una giuria ne ha confermati altri quattordici, dimostrando un pattern di maltrattamenti ripetuti. Inoltre, uno degli episodi risale al 2023 ed è avvenuto in un altro asilo situato a Hounslow, sempre nel Regno Unito.

Le immagini proiettate in aula hanno avuto un forte impatto emotivo sui genitori presenti, molti dei quali hanno visto per la prima volta le violenze subite dai loro figli. La procuratrice Gemma Burns ha sottolineato la gravità della situazione dichiarando: “Nessun genitore dovrebbe temere di lasciare il proprio figlio nelle mani di chi dovrebbe prendersene cura. Eppure, la crudeltà senza limiti di Lecka è stata devastante e inaccettabile.”

Anche l’avvocata Jemma Till, che rappresenta alcune delle famiglie coinvolte, ha espresso il dolore e il senso di tradimento vissuti dai genitori: “I genitori che rappresentiamo sono profondamente scioccati e segnati da ciò che i loro figli hanno subito. È un altro tragico caso di tradimento della fiducia da parte di chi avrebbe dovuto proteggerli. Le cicatrici di questi abusi dureranno a lungo. Ora è essenziale imparare dai nostri errori e adottare misure per evitare che tragedie simili si ripetano.”

Il caso ha suscitato un dibattito pubblico sulla necessità di rafforzare i controlli nei confronti del personale educativo e sull’importanza di garantire la sicurezza dei bambini in ambienti scolastici. Gli esperti sottolineano come sia fondamentale adottare protocolli più rigidi per prevenire episodi simili in futuro.



Add comment