Era il 2021 quando Maria Grazia Di Domenico, una giovane di appena 27 anni, perse la vita in circostanze drammatiche a seguito di un intervento di conizzazione al collo dell’utero presso la Clinica Santa Famiglia di Roma. La sua morte ha scosso profondamente non solo la sua famiglia, ma anche il fidanzato e le amiche, che ancora oggi cercano giustizia affinché quanto accaduto non venga dimenticato.
La storia di Maria Grazia è stata raccontata da Federica, la sua migliore amica, che ricorda con dolore e affetto il legame speciale che le univa sin dai tempi della scuola. “Ci siamo conosciute sui banchi di scuola quando avevamo quattordici anni, e da allora non ci siamo più lasciate. Ci chiamavamo ‘Rambo e Rocky’, era un soprannome che aveva ideato lei. Era la mia migliore amica, una sorella, colei sulla quale potevo sempre contare”, ha dichiarato Federica, visibilmente commossa.
Il tragico epilogo è iniziato dopo l’intervento chirurgico, quando Maria Grazia ha iniziato a sentirsi male. Il medico che l’aveva operata le aveva prescritto semplicemente fermenti lattici e antidolorifici, ritenendo si trattasse di un virus intestinale. Tuttavia, la situazione è peggiorata rapidamente e, alla sera del terzo giorno, la giovane è stata portata d’urgenza in ospedale. Nonostante gli sforzi dei medici, Maria Grazia è deceduta il 24 maggio, appena una settimana dopo l’intervento. Le indagini hanno rivelato che durante l’operazione le era stato perforato l’intestino, un errore che si è rivelato fatale. Il ginecologo responsabile dell’intervento è ora accusato di omicidio colposo.
Oggi, nel giorno dell’anniversario della sua scomparsa, il dolore per la perdita di Maria Grazia è ancora vivo tra coloro che l’hanno amata. La famiglia, il fidanzato e le amiche chiedono giustizia per la giovane e si impegnano affinché il suo ricordo rimanga vivo. “Ce l’hanno strappata all’improvviso senza motivo, e questo fa ancora più rabbia. Si doveva sposare, ed è stato terribile anche il giorno del mio matrimonio: sono andata all’altare e lei avrebbe dovuto essere lì”, ha aggiunto Federica, ricordando quanto fosse forte il loro legame.
Ripercorrendo i momenti felici trascorsi insieme, Federica ha condiviso alcuni aneddoti che mostrano quanto fosse speciale la loro amicizia. “Un anno le facemmo una sorpresa per il suo compleanno mentre era in Erasmus a Nizza. Io e la sorella volevamo farci trovare davanti agli alloggi universitari. L’abbiamo aspettata per un’ora, poi siamo entrate e siamo andate a bussare alla sua porta. Abbiamo preso un b&b e festeggiato insieme per alcuni giorni”, ha raccontato con un sorriso malinconico.
La perdita di Maria Grazia ha lasciato un vuoto incolmabile nella vita di chi le voleva bene. “La nostra è sempre stata una vita molto semplice. Maria Grazia era una ragazza educata, volenterosa, sempre col sorriso come si evince da tutte le foto che la ritraggono. Eravamo molto simili ma con passioni differenti: lei amava la musica, suonava nella banda, mentre io sono sportiva”, ha detto Federica, ricordando con affetto la sua amica.
Nonostante il tempo trascorso, il dolore per la sua assenza resta insostenibile per chi l’ha conosciuta e amata. “Mi hanno portato via una parte di me, quella parte dove racconti le confidenze che non dici a nessuno, solo alla migliore amica. Non ho un’altra amicizia così, rimarrà sempre e solo lei”, ha concluso Federica, evidenziando quanto sia difficile accettare una perdita così improvvisa e ingiusta.
La vicenda di Maria Grazia Di Domenico rappresenta non solo una tragedia personale per i suoi cari ma anche un caso emblematico che solleva interrogativi sull’importanza della sicurezza negli interventi chirurgici e sulla responsabilità medica. La famiglia e gli amici continuano a chiedere giustizia affinché episodi simili non si ripetano mai più.
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