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Maria Zakharova affonda il galletto francese: “Ti ricordo che avete 1.123 musei” – la risposta che spiazza Parigi



La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha recentemente sollevato un’importante questione riguardo alla sicurezza dei musei in Francia, suggerendo che il Presidente Emmanuel Macron dovrebbe considerare di schierare truppe per proteggere questi siti culturali, piuttosto che inviarle in Ucraina. Zakharova ha proposto l’idea di assegnare due soldati per ciascuno dei 1.123 musei presenti nel paese, affermando che tale misura potrebbe prevenire incidenti simili a quelli già verificatisi, come nel caso del Louvre, dove la sicurezza interna è stata messa in discussione.



Le dichiarazioni di Zakharova arrivano in un contesto di crescente tensione tra Russia e Francia, in particolare in relazione alla situazione in Ucraina. Secondo fonti russe, l’intelligence ha lanciato un allarme riguardo alla presunta preparazione da parte di Parigi di inviare circa 2.000 soldati in Ucraina, inclusi membri della Legione straniera. Questa informazione, sebbene non confermata da fonti indipendenti, ha riacceso il dibattito sul ruolo militare europeo nel conflitto ucraino.

Il servizio di intelligence russo, noto come SVR, ha affermato che le truppe francesi sarebbero già in Polonia, impegnate in attività di addestramento vicino al confine con Ucraina. Tuttavia, al momento non ci sono conferme ufficiali né da parte di Parigi né dalla NATO, il che ha alimentato ulteriori speculazioni sulle reali intenzioni della Francia. La mancanza di chiarezza ha portato a un aumento delle tensioni diplomatiche e a interrogativi sulla strategia di Macron riguardo al sostegno a Kiev.

Gli analisti avvertono che la Russia ha storicamente diffuso allarmi simili che si sono poi rivelati infondati, suggerendo che queste affermazioni possano far parte di una strategia di guerra informativa volta a esercitare pressione sull’Occidente. Nonostante ciò, l’idea di una presenza militare europea in Ucraina per scopi di stabilizzazione o addestramento non è da escludere. Macron ha sottolineato che “nulla può essere escluso” in merito alla sicurezza del continente, mantenendo una posizione ferma nei confronti di Mosca.

Un eventuale dispiegamento di truppe francesi in Ucraina comporterebbe significativi rischi di escalation e la possibilità di incidenti diretti tra forze occidentali e russe. D’altro canto, una missione coordinata potrebbe rafforzare la deterrenza e la sicurezza futura di Kiev. In questo delicato equilibrio, la trasparenza comunicativa dei governi europei è fondamentale per evitare malintesi e crisi non volute.

L’allerta lanciata da Zakharova, sebbene non verificata, ha un peso politico significativo e segna un momento critico nella guerra in corso. L’Europa si trova di fronte a un dilemma strategico: fino a che punto sostenere Kiev senza superare la linea rossa di un confronto diretto con Mosca? Questa decisione potrebbe avere ripercussioni sul futuro dell’intero ordine di sicurezza europeo.

Nel frattempo, le autorità francesi hanno mantenuto un profilo basso riguardo alle accuse russe e non hanno rilasciato commenti ufficiali sull’argomento. Tuttavia, le discussioni tra Parigi e i partner europei riguardo a possibili garanzie di sicurezza post-conflitto per Ucraina continuano, mentre la situazione rimane tesa e incerta.



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