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Medici confondono un ictus con un banale attacco di panico: giovane donna risarcita di 2 milioni di euro!



Rossella Nadalutti, 27enne di Cles, ha subito un grave errore medico che l’ha resa tetraplegica. Ottenuto un risarcimento di due milioni di euro.



Nel 2020, una giovane donna di Cles, Rossella Nadalutti, si recò in ospedale con sintomi che includevano formicolii, mal di testa e un dolore all’orecchio sinistro. Purtroppo, i medici che la visitarono in quell’occasione diagnosticarono erroneamente un attacco di panico, ignorando che si trattava invece di un ictus. Questo errore si è rivelato fatale: la diagnosi corretta arrivò soltanto quattro giorni dopo, quando ormai il danno era irreversibile. La ragazza, allora 27enne e studentessa di lingue a Trieste, è rimasta tetraplegica.

Secondo gli esperti, se l’ictus fosse stato identificato entro sei ore dall’insorgenza dei sintomi, ci sarebbero state alte probabilità di miglioramento del quadro clinico. Tuttavia, il ritardo nella diagnosi ha cambiato per sempre la vita di Rossella. La giovane, che aveva in programma di trasferirsi a Manchester per motivi di studio, ha dovuto rinunciare a quel sogno e affrontare una realtà completamente diversa.

La vicenda ha portato la Procura a indagare su cinque medici degli ospedali di Cles e Trento, accusati di lesioni colpose gravissime in ambito medico. Tuttavia, durante l’ultima udienza, si è deciso per la remissione della querela e l’estinzione del reato. Nonostante ciò, è stato stabilito un risarcimento di due milioni di euro in favore di Rossella Nadalutti.

L’avvocata della giovane, Elena Valenti, ha commentato l’esito del procedimento sottolineando: “Rimane la tragedia. Nessun responsabile”. Anche Rossella ha espresso il suo dolore per quanto accaduto: “Anche con il risarcimento non avrò più la vita di prima, la mia autonomia”, ha dichiarato al quotidiano La Repubblica.

La madre della ragazza ha evidenziato come in questi cinque anni nessuno dell’Azienda sanitaria o i medici coinvolti si siano fatti avanti per assumersi responsabilità o offrire supporto. Ha inoltre sottolineato che i sanitari implicati continuano a esercitare la loro professione. La famiglia, pur avendo scelto di non proseguire con il procedimento penale, utilizzerà il risarcimento per migliorare le condizioni di vita di Rossella. I fondi serviranno a comprare una casa adatta alle sue nuove esigenze e un mezzo di trasporto che le consenta una maggiore mobilità.

L’intera vicenda rappresenta un caso emblematico di errore medico e delle sue conseguenze devastanti. Il ritardo nella diagnosi ha privato una giovane donna della sua autonomia e dei suoi progetti futuri. Nonostante il risarcimento economico, il dolore e le difficoltà quotidiane restano una realtà con cui Rossella Nadalutti e la sua famiglia dovranno convivere per sempre.



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