Durante l’ultima puntata di Che Tempo Che Fa, la comica Luciana Littizzetto ha ripreso la sua consueta lettera indirizzata al premier Giorgia Meloni, focalizzandosi sul recente summit internazionale tenutosi a Sharm el-Sheikh. Nonostante la presenza di Meloni come unica donna al vertice, Littizzetto ha scelto di attaccare la leader di Fratelli d’Italia, evidenziando la posizione che occupava nella foto ufficiale. “Anche nella foto ufficiale stavi all’estrema destra, il che forse ti avrà fatto anche piacere, ma è talmente di lato che stavi per sconfinare in Libia”, ha dichiarato la comica, suggerendo che invece di sentirsi orgogliosa per il suo ruolo, Meloni sembrerebbe risentire di una certa rivalità.
L’intervento di Littizzetto ha suscitato attenzione non solo per le sue parole pungenti, ma anche per la riflessione più ampia sulla solidarietà femminile. La comica ha messo in discussione il concetto di sostegno tra donne, insinuando che la leader del governo non stia rappresentando adeguatamente le donne italiane. Questo approccio ha sollevato interrogativi sulla coerenza delle posizioni femministe, in particolare da parte di chi si identifica con le istanze della sinistra.
Inoltre, Littizzetto ha commentato una frase pronunciata da Donald Trump nei confronti di Meloni durante il summit: “Posso dirti che sei bellissima, non ti dispiace, no?”. La comica ha sottolineato come un simile commento non sia appropriato, affermando che “non è che Trump va a dire a Macron ‘sei un bel gnocco’, va da Putin e gli dice ‘stai benissimo pettinato così’”. Queste affermazioni non solo criticano l’atteggiamento di Trump, ma evidenziano anche una percezione di sessismo e di dinamiche di potere che, secondo Littizzetto, dovrebbero essere messe in discussione.
Proseguendo nel suo intervento, Littizzetto ha lanciato un appello rivolto a Meloni, esortandola a non lasciarsi influenzare da commenti superficiali. “Non farti intortare da questi qua, non farti blandire. Sono un gruppo di maschi in andropausa, con i modi e il cervello piantati ancora nel patriarcato”, ha affermato, sottolineando come queste dinamiche siano presenti in vari ambiti della società, dai luoghi di lavoro alle università e oltre.
Littizzetto ha proposto una riflessione più profonda sul ruolo delle donne, sottolineando che, nel contesto professionale, “al lavoro non siamo belle, siamo brave, intelligenti, preparate o scarse, inette, pasticcione”. Ha quindi ribadito che il valore di una donna non dovrebbe essere misurato sulla base del suo aspetto, ma piuttosto in base alle sue competenze e capacità. “Siamo affidabili o da lasciar perdere, ma per quello che dice il nostro lavoro, non lo specchio”, ha concluso la comica, richiamando l’attenzione su un tema cruciale per l’emancipazione femminile.
Questa lettera di Littizzetto si inserisce in un contesto più ampio di discussione sulle dinamiche di genere nella politica italiana e sul modo in cui le figure femminili vengono rappresentate e trattate nel discorso pubblico. La comica, con il suo stile provocatorio, ha messo in luce le contraddizioni e le sfide che le donne affrontano, non solo nella sfera politica, ma anche in quella sociale e culturale.
Il summit di Sharm el-Sheikh, al di là delle polemiche, ha rappresentato un’opportunità per le leader mondiali di discutere questioni cruciali come il cambiamento climatico e la cooperazione internazionale. Tuttavia, le osservazioni di Littizzetto ci ricordano che, mentre si celebrano i successi delle donne in posizioni di potere, è fondamentale continuare a interrogarsi sulle modalità con cui vengono percepite e trattate, soprattutto in un contesto in cui il sessismo e le disuguaglianze di genere sono ancora presenti.
la letterina di Luciana Littizzetto a Gioggia Meloni col più bell’inizio “di Fratelli d’Italia leader, di Salvini tutor, di Tajani maestra di sostegno”
e la più bella fine “comunque poteva andarti peggio…pensa se Trump ti avesse detto bella, ciao…come a me”#CTCF #20ottobre pic.twitter.com/jO7MjkNnPB— Sirio 🏀 (@siriomerenda) October 19, 2025



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