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Messina, aggredito da una capra: il corno gli perfora l’occhio e raggiunge il cervello



Un uomo di 36 anni è stato colpito al volto dal corno di una capra a Santo Stefano Briga, subendo lesioni gravissime: salvo grazie a un intervento chirurgico multidisciplinare.



Un’aggressione improvvisa e un incidente dai contorni ancora poco chiari hanno rischiato di trasformarsi in tragedia a Santo Stefano Briga, frazione collinare di Messina. Lo scorso 3 ottobre, un uomo di 36 anni è stato ferito gravemente dopo essere stato colpito al volto da una capra. L’animale, per cause in corso di accertamento, lo avrebbe attaccato con violenza, trafiggendogli l’occhio con un corno e perforandogli la base cranica fino a raggiungere il cervello.

Il colpo ha provocato una perforazione del bulbo oculare e una frattura alla base cranica, con lesioni estremamente gravi. L’uomo è stato immediatamente soccorso e trasportato in codice rosso al Policlinico universitario di Messina, dove è stato sottoposto a una serie di complessi interventi chirurgici eseguiti da équipe mediche multidisciplinari.

La prima operazione ha visto impegnati i professori Nino Germanò e Giovanni Raffa, neurochirurghi, che sono intervenuti per la ricostruzione della base cranica danneggiata e delle membrane cerebrali. L’obiettivo era duplice: ripristinare la barriera ossea e prevenire il rischio di infezioni, sempre molto elevato nei casi di lesioni che coinvolgono il cervello.

Parallelamente, l’équipe di Oftalmologia guidata dai professori Alessandro Meduri e Felicia Ferreri ha affrontato il difficile compito di salvare l’occhio compromesso. In un primo momento, si è proceduto alla sutura del bulbo oculare perforato. Tuttavia, a distanza di una settimana, si è reso necessario un secondo intervento per ricostruire la retina completamente lacerata. L’operazione, durata circa otto ore, ha previsto una vitrectomia e l’iniezione di olio di silicone all’interno dell’occhio, con lo scopo di mantenere la forma e favorire la guarigione.

Nei giorni successivi agli interventi, i controlli clinici hanno confermato la stabilizzazione delle condizioni del paziente. La base cranica è risultata correttamente ricostruita e la retina ha mostrato un buon riassestamento. Il paziente ha così potuto iniziare un percorso post-operatorio, con progressivo recupero della vista.

Dopo alcune settimane di ricovero e riabilitazione, l’uomo è stato dimesso ed è potuto tornare a casa, dove continuerà ad essere monitorato dai medici. Il decorso è stato definito positivo dai sanitari, che hanno sottolineato la tempestività dell’intervento e la stretta collaborazione tra le diverse unità ospedaliere coinvolte.

Il direttore generale del Policlinico ha voluto elogiare il lavoro congiunto di Neurochirurgia e Oftalmologia, definendo il caso “un esempio concreto di buona sanità”. Secondo quanto dichiarato, la capacità di risposta rapida e la competenza specialistica dell’ospedale universitario hanno permesso di affrontare una situazione di estrema complessità, salvando la vita e la vista del paziente.

Anche il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha espresso il proprio apprezzamento per l’operato del personale medico, ringraziando l’équipe per la professionalità dimostrata e per l’eccellenza nella gestione del caso.



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