Realizzati in ossido di ferro e lunghi appena 200 nanometri, i microswimmer magnetici sviluppati dalla Drexel University rappresentano una svolta innovativa nella medicina vascolare. Questi dispositivi, simili a microscopiche viti, sono progettati per navigare nel flusso sanguigno e intervenire direttamente sulle ostruzioni arteriose, riducendo il rischio di infarto.
Guidati da campi magnetici esterni, i microswimmer ruotano come minuscoli trapani, penetrando i depositi di colesterolo che restringono le arterie. La loro azione meccanica non solo riduce l’ostruzione, ma migliora anche il flusso sanguigno, agendo in modo mirato e non invasivo.
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Capacità di rilasciare anticoagulanti direttamente nelle zone critiche, prevenendo la formazione di nuovi blocchi
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Dimensioni nanometriche che permettono di raggiungere aree altrimenti inaccessibili
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Controllo preciso tramite tecnologie magnetiche esterne
Finora, gli esperimenti sono stati condotti su arterie sintetiche e in ambienti controllati, con risultati promettenti. I ricercatori mirano ora a:
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Avviare trial in vivo per verificare l’efficacia su organismi complessi
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Ottimizzare il rilascio di farmaci in situazioni dinamiche
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Ridurre ulteriormente le dimensioni dei dispositivi per interventi ancora più precisi
Questa tecnologia potrebbe rivoluzionare il trattamento delle patologie cardiovascolari, sostituendo progressivamente gli interventi chirurgici tradizionali. L’obiettivo è creare “flotte” di micro-robot in grado di:
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Riparare danni vascolari dall’interno
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Monitorare in tempo reale la salute delle arterie
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Intervenire preventivamente prima che si formino placche pericolose
Con investimenti crescenti nella ricerca, i microswimmer magnetici potrebbero diventare una terapia standard entro il prossimo decennio, offrendo soluzioni più sicure, economiche e accessibili per milioni di pazienti in tutto il mondo.
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