Milly D’Abbraccio è stata ospite della seconda puntata di “Belve”, andata in onda martedì 6 maggio alle 21.20. Durante l’intervista, l’attrice ha ripercorso la sua carriera nel settore dell’hard e ha condiviso alcune riflessioni personali.
Parlando del suo ruolo nell’industria del cinema per adulti, ha dichiarato: “Nell’hard non ho rivali. Sono arrivata dopo Moana, giunonica, e Cicciolina, con la coroncina in testa. Io ho rotto gli schemi. Ero una pornodiva d’attacco, moderna. Ero completamente diversa da loro, non c’era competizione. Sono un’attrice prestata al porno e mentre le altre non sapevano recitare, io sapevo recitare. I miei film sono i più belli in assoluto del cinema porno italiano”. Inoltre, ha espresso il suo punto di vista sull’evoluzione del settore con l’avvento del digitale: “Se avessi oggi fatto la pornodiva con Internet sarei diventata planetaria”.
Un momento significativo dell’intervista è stato dedicato al ricordo di Moana Pozzi, sua collega e icona del cinema hard italiano. D’Abbraccio ha espresso un giudizio critico sul modo in cui Pozzi è stata trattata durante la sua vita: “In vita, le hanno dato troppe volte della prostituta. L’hanno accusata troppe volte in vita e decantata molto da morta. È inutile fare quelli che quando è in vita dicono ‘è una prostituta, una zoccola’ poi quando muore dicono invece ‘Ah, è una santa!’ Dovevano decantarla di più in vita, non aggredirla”. Ha poi aggiunto: “Dopo la morte di Moana Pozzi sono rimasta io l’ultima pornodiva”.
Durante la conversazione, l’attrice ha anche affrontato temi legati alla sua vita privata e alle sue relazioni. Ha raccontato di aver avuto due relazioni con donne nel corso di dieci anni della sua vita, ma di aver attraversato un momento di crisi personale: “In 60 anni ho avuto 10 anni di relazione con due donne. A un certo punto sono entrata crisi perché ho detto che non è possibile, sono una pornodiva rispettata, che cavolo! Mi scoprono lesbica, è strano, non è possibile e sono entrata in crisi. E sono andata da una psicologa”. Dopo questo percorso di analisi, ha concluso che “la parte sessuale ed erotica con le donne è meglio”, ma ha anche osservato che gli uomini “nella vita sono più pesanti”, decidendo infine di tornare a relazionarsi con loro.
Un altro aspetto interessante emerso durante l’intervista riguarda il rapporto con il padre, descritto come “un uomo particolare”: “È stato uno dei primi scambisti in Italia e evidentemente mi ha trasferito qualche cosa in particolare di erotico, ecco perché mi sono avvicinata al mondo dell’hard”.
Parlando del presente e delle sue scelte lavorative, D’Abbraccio ha spiegato di aver abbandonato da tempo i set cinematografici per adulti per dedicarsi agli incontri privati a pagamento con i fan. Ha chiarito le sue motivazioni: “A un certo punto è nata questa cosa. Io decido, sono libera. Scelgo io: industriali, avvocati, professionisti di un certo livello. Faccio una sorta di casting e scelgo le persone fortunate”. Alla domanda se si riconosce nella professione di escort, ha risposto: “Diciamo che mi sono addentrata nel mondo delle escort perché ormai il sex symbol nell’immaginario erotico degli uomini non è più la pornodiva”.
Infine, ha accennato alla possibilità di esplorare nuove dimensioni lavorative legate al sadomaso, sottolineando l’interesse economico che questo tipo di attività può suscitare: “Se pensi che le persone ti pagano, anche 10 mila euro, per farsi maltrattare, per camminare a quattro zampe, mangiare in una ciotola… e poi ti pagano… Io due pensieri me li faccio, forse quasi quasi!”.
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