Il 30 maggio 2025 è stata segnalata la “scomparsa” di un missile Aster 30, lanciato il giorno precedente nel mare di Quirra. Il missile, che ha un valore superiore ai 2 milioni di euro, non è esploso ma si è inabissato nelle acque della Costa Ogliastrina, senza che le autorità siano riuscite a recuperarlo. L’evento ha suscitato allerta e preoccupazione tra i residenti e i frequentatori della zona, considerando che il missile presenta una carica esplosiva.
In un’ordinanza della Capitaneria di Porto di Arbatax, si legge: “VISTO il foglio prot. n. 8929 in data 30/05/2025 con cui il Comando del Poligono Sperimentale e di Addestramento Interforze del ‘Salto di Quirra’ (PISQ) ha segnalato che durante le attività militari di lancio di n. 1 (uno) ordigno tipo missile ‘ASTER30’ con carica esplosiva e con caratteristiche di lunghezza pari a 4,2 metri, diametro pari a 0,18 metri e di colore bianco, risulta disperso nel punto di impatto in acqua approssimativamente in coordinate LAT. 39° 36’ 42,4’’ N – LONG. 009° 47’ 45,00’’ E”. Da quel momento, l’area è stata completamente interdetta al traffico marittimo.
Oltre 70 giorni fa abbiamo perso un missile in Sardegna: indovina ch fine ha fatto pic.twitter.com/eDZ9nKSNl8
— DC News (@DNews10443) August 8, 2025
La situazione è ulteriormente complicata da una nuova ordinanza che estende il divieto a un tratto di costa più ampio, sempre per motivi legati alla ricerca di ordigni disperso. L’ordinanza stabilisce che “per motivi di pubblica incolumità, sicurezza della navigazione e della salvaguardia della vita umana in mare il traffico marittimo ed ogni altra attività di fruizione del mare e del demanio marittimo” sono vietati. Questo divieto è stato imposto con decorrenza immediata e rimarrà in vigore “sino a termine esigenza”, che dura ormai da oltre 70 giorni.
La reazione della comunità locale è stata di incredulità e indignazione. Molti cittadini si chiedono come sia possibile che un missile inesploso possa essere lasciato nel mare senza un intervento immediato per la sua rimozione. La percezione è che se un qualsiasi privato cittadino abbandonasse un rifiuto, verrebbe immediatamente multato, mentre in questo caso lo Stato sembra non assumersi la responsabilità per la perdita dell’ordigno.
Le autorità locali e la Capitaneria di Porto di Arbatax sono state criticate per la mancanza di azioni concrete. Molti sostengono che sarebbe opportuno emettere un’ordinanza per la rimozione immediata del missile, piuttosto che limitarsi a vietare l’accesso all’area. La bonifica della zona è vista come una priorità per garantire la sicurezza dei cittadini e dei visitatori.
La Costa Ogliastrina non è considerata una “zona franca” dove le norme di sicurezza possano essere ignorate. La comunità locale si aspetta che le autorità competenti agiscano tempestivamente per risolvere la situazione e ripristinare la sicurezza nella zona. La presenza di un ordigno in mare rappresenta un rischio significativo e la sua rimozione dovrebbe essere considerata una questione di urgenza.



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