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Morto a 36 anni in Pakistan, barese travolto da lamiere su una nave durante il turno di lavoro



Un grave incidente sul lavoro ha portato alla morte di Sebastiano Brunetti, un marittimo di 36 anni originario di Mola di Bari, mentre si trovava a Karachi, in Pakistan. Brunetti era impiegato dalla compagnia navale genovese Ignazio Messina e stava lavorando a bordo della nave Jolly Verde, ormeggiata nel porto asiatico, quando è stato travolto da alcune lamiere durante le operazioni di carico. L’impatto è stato fatale e non ha lasciato scampo al giovane.



La tragica notizia è stata ufficialmente comunicata dal Consolato italiano di Karachi, che ha informato il Comune di Mola di Bari. Il sindaco della città, Giuseppe Colonna, ha espresso il dolore e il cordoglio dell’intera comunità locale: “Abbiamo appreso con dolore che Sebastiano è deceduto sul posto di lavoro.” La comunità barese si è stretta attorno alla famiglia del marittimo, condividendo il lutto per una perdita così improvvisa e drammatica.

Sebastiano Brunetti lavorava da anni per la compagnia Ignazio Messina e si trovava in Pakistan per una missione iniziata ad aprile. Il suo ruolo a bordo era quello di giovanotto di coperta, una mansione che includeva attività pratiche come manutenzioni, movimentazione delle merci e supporto nelle manovre e esercitazioni. Era un lavoro che svolgeva con dedizione e orgoglio, come raccontato dal padre Saverio Brunetti: “Era fiero del suo lavoro. Era cresciuto in fretta, ma non si era mai dimenticato da dove veniva.”

Il padre ha anche espresso preoccupazioni riguardo alle circostanze dell’incidente: “Quando dal Consolato mi hanno telefonato per dirmi che Sebastiano era morto in quelle circostanze, ho subito pensato che potessero esserci state violazioni nelle procedure. Mio figlio era un ragazzo prudente, faceva in modo di non trovarsi in situazioni di pericolo.” Queste parole sollevano interrogativi sulla sicurezza delle operazioni a bordo della nave e sulle condizioni di lavoro nel porto pakistano.

Il corpo di Sebastiano Brunetti si trova ancora in Pakistan, dove sarà sottoposto a un esame autoptico prima di essere trasferito in Italia. La famiglia attende il rientro della salma per poter dare l’ultimo saluto al giovane marittimo nella sua terra natale.

La morte di Sebastiano Brunetti rappresenta una tragedia che ha scosso non solo la comunità di Mola di Bari, ma anche il mondo del lavoro marittimo. Sebastiano avrebbe dovuto tornare a casa alla fine di agosto, come aveva fatto tante volte negli anni precedenti, ma quel ritorno non ci sarà. Il giovane era abituato a trascorrere lunghi periodi lontano dalla sua città e dalla sua famiglia, viaggiando spesso tra porti africani e asiatici per adempiere ai suoi doveri professionali.

La vicenda pone l’accento sulla necessità di garantire condizioni di sicurezza adeguate per i lavoratori marittimi, specialmente in contesti internazionali dove le normative possono variare e le procedure potrebbero non essere sempre rispettate. La famiglia ha espresso il desiderio che venga fatta piena luce sull’accaduto, affinché si possa comprendere se l’incidente sia stato causato da errori umani o da carenze nelle misure di sicurezza.



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