​​


Muore a 36 anni dopo 30 ore in ospedale: “Era entrata sulle sue gambe, non ne è più uscita”



Alessandra Petronio, una donna di 36 anni, è morta mentre era ricoverata all’ospedale Santa Rosa di Viterbo il 28 settembre 2025. La sua morte ha sollevato interrogativi e ha portato la Procura di Viterbo ad avviare un’inchiesta per omicidio colposo nei confronti di ignoti, con l’obiettivo di chiarire se ci siano state responsabilità mediche o omissioni da parte del personale ospedaliero.



Tutto ha avuto inizio nella mattina del 26 settembre, quando Alessandra ha iniziato a soffrire di un’emorragia dal basso ventre. Si è recata al pronto soccorso dell’ospedale, accompagnata dal suo compagno, che è rimasto al suo fianco fino a quando non è stato invitato a lasciare la struttura per la notte. Durante il periodo in cui è rimasta in contatto con lui e i familiari, Alessandra ha aggiornato i suoi cari sulle sue condizioni per circa sette ore e mezza. Ha ricevuto due trasfusioni di plasma, ma successivamente i contatti si sono interrotti, senza che la famiglia sapesse se fosse stato un problema al cellulare o altro.

Nel frattempo, il compagno di Alessandra attendeva fuori dal pronto soccorso quando è stato informato del peggioramento delle condizioni della donna. La situazione si era aggravata rapidamente, portando i medici a trasferirla in Terapia Intensiva. Purtroppo, nella mattina di domenica 28 settembre, è giunta la notizia del suo decesso, avvenuto dopo circa 30 ore di ricovero.

L’avvocata Orietta Celeste, che rappresenta la famiglia di Alessandra, ha dichiarato: “Stava bene, era giovane, lascia un bambino piccolo. Ed è deceduta dopo un ricovero di 30 ore”. La famiglia, composta da fratelli, genitori e il compagno, è in cerca di risposte e desidera comprendere le cause della morte di Alessandra.

Dopo il decesso, la Procura ha avviato un’indagine d’ufficio, ipotizzando il reato di omicidio colposo. Il sostituto procuratore Flavio Serracchiani ha disposto il sequestro della cartella clinica della donna, che è stata prelevata dagli agenti della Polizia di Viterbo. Inoltre, è stata disposta un’autopsia per accertare le cause del decesso, che si è svolta il 3 ottobre.

Per garantire una valutazione imparziale, la Procura ha nominato due medici legali, tra cui uno specialista in ostetricia e ginecologia. Anche l’avvocata Celeste ha deciso di nominare due consulenti medici legali di parte per tutelare gli interessi della famiglia di Alessandra. Il funerale si è tenuto il giorno successivo agli esami autoptici.

La famiglia attende ora i risultati dell’autopsia, i quali dovrebbero arrivare entro 60 giorni. L’avvocata ha sottolineato l’importanza di conoscere le cause del decesso, affermando: “Noi restiamo in attesa di conoscere quali sono le cause del decesso: soltanto dopo potremo avanzare tutte le considerazioni del caso per verificare eventuali omissioni, negligenze, insomma responsabilità di capo medico sanitaria”. Solo al termine di questo processo si potrà stabilire se la morte di Alessandra sia avvenuta per cause naturali o se ci siano stati fattori che hanno contribuito al tragico epilogo.

La situazione ha colpito profondamente la famiglia di Alessandra, che non si aspettava un esito così drammatico. “Sono tutti addolorati, non si sarebbero mai aspettati un epilogo così tragico: non pensavano che si sarebbe aggravata così tanto e così improvvisamente durante il ricovero”, ha commentato l’avvocata Celeste. La famiglia desidera ora solo chiarezza su quanto accaduto, mantenendo un approccio sobrio e obiettivo mentre si attiene ai fatti e alle evidenze emergenti dall’indagine.



Add comment