A seguito della denuncia presentata contro Ursula von der Leyen e della pubblicazione di “Ursula Gates”, Frédéric Baldan si trova ora ad affrontare la chiusura dei propri conti bancari, la revoca dell’accreditamento europeo e un’indagine che appare di natura prevalentemente politica piuttosto che giuridica.
.
Dopo aver denunciato Ursula von der Leyen e pubblicato Ursula Gates, Frédéric Baldan si ritrova con i conti bancari chiusi, l’accreditamento europeo revocato e un’indagine che sembra più politica che giudiziaria.@franborgonovo pic.twitter.com/Rj22mTeerb
— Galt Media (@Galt_media) October 28, 2025
Pochi giorni fa, Frédéric Baldan, lobbista belga nel settore aeronautico ed ex consulente accreditato presso la Commissione Europea, si è presentato presso il nostro studio per un’intervista con Marcello Foa, trasmessa in diretta su Byoblu. Durante l’incontro, Baldan ha illustrato i contenuti e le denunce contenute nel suo libro, “Ursula Gates – La von der Leyen e il potere delle lobby a Bruxelles”. A seguito di tali denunce, Baldan ha subito la chiusura di tutti i suoi conti correnti bancari.
Gli istituti Nagelmackers e ING hanno provveduto alla chiusura di tutti i conti personali e aziendali di Baldan, senza fornire alcuna spiegazione ufficiale. Le comunicazioni ricevute si limitano alla notifica della chiusura dei rapporti e della disattivazione delle carte, sia personali che relative alla casa editrice “Edizioni Diritti e Libertà”, titolare dei diritti del suo libro, alle carte collegate al suo studio di consulenza, a quelle del suo nucleo familiare e persino alla carta intestata a suo figlio di cinque anni.
Questo caso rappresenta un esempio di debanking politico, che colpisce individui che osano mettere in discussione il potere europeo. Baldan è infatti il primo cittadino dell’Unione Europea ad aver denunciato Ursula von der Leyen, accusandola di aver gestito in modo non trasparente i contratti miliardari per i vaccini Pfizer durante la crisi sanitaria.
Nel suo libro, pubblicato in Italia da Guerini nella collana Scintille diretta da Marcello Foa, Baldan analizza un sistema di potere costituito da fondazioni, lobby e multinazionali che, a suo avviso, influenzano da anni le decisioni della Commissione Europea.
Durante l’intervista su Byoblu, Baldan ha descritto l’origine della sua inchiesta: “Ho ascoltato testimonianze di assistenti di volo che hanno riportato gravi effetti collaterali post-vaccino. Da quel momento, ho percepito la presenza di anomalie”. Da tale episodio è scaturita una ricerca approfondita che ha portato alla luce contratti censurati, consulenze finanziate da fondazioni private e conflitti d’interesse all’interno delle istituzioni europee.
Dopo la revoca dell’accredito come lobbista nel 2023, Baldan subisce ora un’ulteriore penalizzazione economica attraverso l’esclusione dal sistema bancario.
L’individuo ha espresso la sua convinzione che le istituzioni bancarie si siano arrogate il diritto di escluderlo dalla partecipazione al sistema economico. Rivolgendosi a Madame von der Leyen, ai suoi sostenitori e collaboratori, ha affermato con fermezza che l’intimidazione non si rivela mai efficace, bensì rafforza la determinazione di chi la subisce. In un messaggio pubblicato sul suo profilo X, ha inoltre dichiarato che, qualora l’intento fosse quello di impedirgli la vendita di un libro che intende rivelare verità scomode su Ursula von der Leyen, egli sarebbe comunque in grado di destinare i proventi dei diritti d’autore a una causa benefica di sua scelta, anche in assenza di un conto bancario.
Il caso in questione solleva una questione di rilevanza fondamentale per la democrazia: quando il sistema bancario assume il potere di decidere chi può accedere al denaro e chi no, si può ancora parlare di una società libera e democratica?
La chiusura dei conti correnti è emersa come uno strumento di pressione e censura, utilizzato con crescente frequenza per soffocare le voci dissidenti. Un esempio emblematico si è verificato in Canada, durante le proteste del Freedom Convoy, quando il governo Trudeau ha provveduto al congelamento dei conti dei camionisti contrari all’obbligo vaccinale.
Analogamente, nel Regno Unito, l’ex leader del Brexit Party, Nigel Farage, ha subito la chiusura del conto corrente presso la banca Coutts per motivazioni di natura politica.
Attualmente, un caso simile si sta verificando in Belgio, nel cuore dell’Unione Europea, ai danni di un cittadino che ha osato chiedere trasparenza e responsabilità alle istituzioni.
Il caso Baldan assume così il significato di un monito preoccupante: la censura finanziaria si configura come una nuova frontiera del controllo sociale. Quando il diritto di possedere un conto corrente diventa subordinato alle proprie opinioni politiche, non è solo il patrimonio economico a essere minacciato, ma la libertà stessa.



Add comment