Caterina Pallocca, una ragazza di 23 anni, ha vissuto un’esperienza traumatica la sera del 28 ottobre scorso, quando è stata investita da uno scooter mentre attraversava la strada a Monterotondo. In un’intervista a Fanpage.it, Caterina ha descritto in modo toccante l’incidente e le gravi conseguenze fisiche e psicologiche che ne sono derivate. Le sue parole raccontano non solo il dolore fisico, ma anche la profonda angoscia emotiva che ha dovuto affrontare.
L’incidente è avvenuto intorno alle 20:30, mentre Caterina e il suo fidanzato stavano tornando verso la loro auto dopo aver cenato insieme. La giovane ha spiegato: “Ero con il mio fidanzato, il giorno dopo ci saremmo dovuti alzare presto per prendere l’aereo. Avevamo aspettato a lungo quel viaggio, non vedevamo l’ora di staccare. Stavamo rientrando, le auto si sono fermate per farci passare”. Tuttavia, uno scooter è passato a grande velocità, investendola. “È passato velocissimo. Ci siamo guardati, stavamo dicendo: Questo è pazzo, dove corre?” ha raccontato Caterina, sottolineando la rapidità con cui si è verificato l’incidente.
Dopo l’impatto, Caterina ha subito gravi ferite. Ha descritto il momento successivo all’incidente: “Mi hanno travolta, ho fatto un volo e quando sono atterrata in strada ero in un lago di sangue. Il mio fidanzato pensava che fossi morta. Quando ho aperto gli occhi ho urlato: non sentivo più le gambe”.
La giovane ha riportato una frattura alla caviglia e gravi danni alla tibia e al perone, che hanno richiesto un intervento chirurgico di sette ore. “Ho avuto la caviglia completamente rotta, sono stata sottoposta a un intervento di 7 ore: ora al suo interno ci sono diverse viti” ha spiegato. La riabilitazione si è rivelata dolorosa e complessa, ma necessaria per il suo recupero. “La fisioterapia è molto dolorosa, ma necessaria perché bisogna guarire” ha aggiunto.
Il ricordo dell’incidente continua a perseguitarla. Caterina ha confessato di provare angoscia ogni volta che sente il rumore di una moto: “Se sento una moto correre, mi vengono crisi di pianto. Ogni volta è come rivivere quel momento”.
Dopo l’incidente, il motociclista non si è fermato a prestare soccorso, ma ha continuato la sua corsa. “Una ragazza in auto ha provato anche a seguirlo, per provare a prendere la targa. Non ci è riuscita, ma io la ringrazierò per sempre, anche perché poi è tornata indietro per testimoniare” ha raccontato Caterina. Questa mancanza di responsabilità ha aggiunto ulteriore dolore alla situazione già tragica.
L’ambulanza è arrivata solo quaranta minuti dopo l’incidente, e nel frattempo Caterina è rimasta a terra, in attesa dei soccorsi. “Mi sentivo come se non ci fossero più le gambe, come se fossero slegate dal mio corpo” ha ricordato. Una volta arrivata in ospedale, ha dovuto affrontare un intervento chirurgico delicato e lungo, che ha suscitato preoccupazione tra i medici e i familiari.
Attualmente, Caterina è in un centro riabilitativo, dove sta seguendo un programma di fisioterapia intensiva. “Dovrò stare qui almeno 40 giorni. Ogni giorno faccio fisioterapia intensiva. È doloroso ma necessario” ha affermato. La giovane ha anche espresso la necessità di supporto psicologico per affrontare il trauma subito.
Nonostante le sofferenze, Caterina ha lanciato un appello al motociclista che l’ha investita: “A chi mi ha investito io chiedo di costituirsi. Credo tantissimo nei valori sociali di amore, educazione, resilienza, quindi di riuscire anche a poter cambiare le persone” ha detto, sottolineando l’importanza della responsabilità.
La giovane ha concluso il suo messaggio con una nota di speranza e determinazione, affermando: “Io voglio che chi mi ha investito paghi. Pagheranno in termini legali e sulla coscienza, questo se lo portano con loro per tutta la vita”.



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