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Nonno violenta le nipotine e le fotografa, orrore a Portici



Un caso sconvolgente scuote la comunità di Portici, in provincia di Napoli. Un uomo di 78 anni è stato fermato dai carabinieri con l’accusa di aver abusato ripetutamente delle sue due nipotine e di averle fotografate in pose esplicite. Le indagini, coordinate dalla Procura di Napoli, hanno portato alla raccolta di prove determinanti che hanno fatto scattare il provvedimento di custodia cautelare. L’anziano si trova ora nel carcere di Secondigliano, sotto stretta sorveglianza per prevenire eventuali atti autolesionistici.



Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, gli abusi sarebbero avvenuti all’interno della casa dell’uomo, nei momenti in cui le bambine gli erano state affidate dai genitori, ignari di quanto stesse accadendo. L’anziano avrebbe approfittato della situazione per compiere atti gravissimi, fotografando le piccole in pose inequivocabili dopo averle costrette a subire violenze sessuali.

Il caso è emerso grazie al coraggio delle vittime e alla sensibilità della zia materna, che ha raccolto il racconto delle bambine. Una delle sorelline ha confidato alla zia quanto stava subendo, fornendo dettagli che hanno permesso agli inquirenti di avviare le indagini. A supporto delle accuse ci sono anche un disegno realizzato da una delle bambine, che rappresenta gli abusi subiti, e un video in cui una delle piccole descrive le violenze.

Gli investigatori hanno inoltre recuperato immagini che il 78enne aveva tentato di eliminare dal suo cellulare. Nonostante fossero state cancellate, gli esperti informatici sono riusciti a recuperarle dal cestino digitale del dispositivo, aggiungendo un ulteriore tassello alle prove contro l’uomo.

Le operazioni investigative sono state condotte dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Torre del Greco, sotto la guida della Procura di Napoli. Il caso è stato affidato alla IV Sezione Indagini – Violenza di genere e tutela delle fasce deboli della popolazione, coordinata dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone. Gli inquirenti hanno deciso per la custodia cautelare in carcere anche per il rischio di fuga dell’indagato.

Il contesto familiare in cui si sono verificati gli abusi rende la vicenda ancora più drammatica. L’uomo avrebbe approfittato della fiducia riposta in lui dai genitori delle bambine, che mai avrebbero immaginato di lasciare le figlie in una situazione così pericolosa. La scoperta degli abusi ha inevitabilmente sconvolto la famiglia e la comunità locale.

La vicenda sottolinea l’importanza di ascoltare sempre i racconti dei bambini e di non sottovalutare eventuali segnali di disagio o paura. Grazie alla tempestiva denuncia da parte della zia materna e al supporto degli psicoterapeuti coinvolti nelle indagini, è stato possibile avviare un percorso giudiziario per fare giustizia alle vittime.

Il caso ha suscitato grande indignazione e dolore nella comunità di Portici, dove l’uomo era conosciuto come un anziano apparentemente tranquillo. La gravità delle accuse e le prove raccolte hanno però dipinto un quadro ben diverso, portando alla decisione di procedere con l’arresto.



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