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Occupazione a Bologna, zecche prendono possesso di un palazzo in restauro: domani presente Ilaria Salis



Si amplia il fascicolo aperto sull’occupazione dell’edificio di proprietà di Asp – Azienda Servizi alla Persona di Bologna, situato in via Don Minzoni, nel pieno centro cittadino. Gli investigatori della Digos hanno già riconosciuto una trentina di persone coinvolte nell’irruzione avvenuta sabato scorso, quando gli attivisti del collettivo Plat e del Cua sono entrati nello stabile. Per loro è prevista la denuncia per invasione di terreni ed edifici, ma non si esclude che, con l’avanzare dell’indagine, possano emergere ulteriori ipotesi di reato. Le attività investigative sono coordinate dal sostituto procuratore Morena Plazzi, che segue l’evoluzione della situazione con il supporto degli agenti della Digos.



L’immobile occupato, di circa 12mila metri quadrati, era in fase di riqualificazione per essere trasformato in uno studentato. A occuparlo, sabato mattina, sono state circa cinquanta famiglie legate al sindacato Plat, movimento attivo nella difesa del diritto alla casa. All’interno della struttura si trovano quasi 150 persone, tra cui 72 minori, molte delle quali provenienti da sfratti già eseguiti o pendenti. L’azione ha riportato al centro del dibattito pubblico il tema dell’emergenza abitativa che, da mesi, rappresenta una delle principali criticità per il Comune.

A sostenere le famiglie e gli attivisti arriverà domani in via Don Minzoni l’eurodeputata Ilaria Salis, esponente di Avs (Alleanza Verdi Sinistra), che in passato aveva già partecipato a iniziative simili. La sua presenza in città si inserisce in un clima di forte tensione politica: la visita di Salis è vista come un gesto di solidarietà nei confronti degli occupanti, ma anche come una presa di posizione nei confronti delle istituzioni locali. La stessa Salis, in un messaggio diffuso sui social, ha scritto: «È per me un grande piacere e un onore recarmi a Bologna per visitare la nuova occupazione abitativa di un edificio vuoto, portata avanti da centinaia di persone senza casa che hanno deciso di organizzarsi anziché stare in strada. Sarò lì per ascoltare le loro storie di vita, esprimere tutta la mia solidarietà e sostenere politicamente questa importante lotta dal basso per il diritto all’abitare. Dobbiamo fare tutto il possibile perché queste famiglie, questi lavoratori, queste decine di minori possano finalmente disporre di una degna soluzione abitativa. Non è un’impresa impossibile, ma il minimo sindacale per un Paese civile. Un grande ringraziamento al collettivo PLAT per crederci e lottare sempre. Mai più case senza gente, mai più gente senza casa!»

Le parole dell’eurodeputata hanno immediatamente suscitato reazioni politiche. Il primo a intervenire è stato Stefano Cavedagna, eurodeputato di Fratelli d’Italia, che ha annunciato la possibilità di una denuncia nei confronti della collega: «Se Ilaria Salis parteciperà all’occupazione abusiva dell’immobile pubblico di via Don Minzoni, operata da Plat, e sosterrà questa azione illegale, come ha dichiarato, la denunceremo per occupazione abusiva di immobile pubblico, un immobile di tutti i bolognesi», ha affermato. Cavedagna ha poi aggiunto: «Non può passare il concetto che compiendo atti illegali si risolve la crisi abitativa. La vicinanza tra gli antagonisti di Plat e la Giunta Lepore fa sì che non solo non dicano nulla, ma ora parta la sfilata dei paladini sinistri degli occupanti».

L’eurodeputato ha inoltre ricordato che la palazzina occupata è di proprietà di Asp, controllata per il 97% dal Comune di Bologna, e ha sottolineato come l’occupazione danneggi chi da tempo attende un alloggio regolare: «La crisi abitativa non si risolve occupando immobili e compiendo azioni illegali. Il Comune e Asp dovrebbero adoperarsi per ottenere lo sgombero immediato dell’immobile a tutela della città».

Nel frattempo, Plat ha chiesto l’apertura di un tavolo in Prefettura per discutere la situazione delle famiglie coinvolte e cercare soluzioni condivise. Le interlocuzioni con il Comune di Bologna sono ancora in corso: l’obiettivo è individuare strutture temporanee per i nuclei familiari sfrattati e, nel medio periodo, un piano abitativo stabile.

Sul fronte investigativo, la Digos continua a monitorare lo stabile occupato per garantire la sicurezza e raccogliere ulteriori elementi utili alle indagini. Le forze dell’ordine stanno valutando anche eventuali responsabilità di chi ha promosso o sostenuto pubblicamente l’occupazione, mentre la Procura attende di ricevere il quadro completo dell’informativa.

La vicenda di via Don Minzoni, destinata a restare al centro del dibattito politico e sociale delle prossime settimane, riporta in primo piano il nodo dell’emergenza abitativa a Bologna, tra proteste, polemiche e richieste di soluzioni strutturali da parte delle istituzioni.



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