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Offriva soldi alla nipotina per ottenere baci: nonno finisce sotto indagine per abusi



A Reggio Emilia si è aperto il processo contro un uomo accusato di aver abusato della nipote di 11 anni. Secondo l’accusa, il nonno paterno avrebbe chiesto alla bambina “baci non da nonno” in cambio di denaro o piccoli favori. Il caso è venuto alla luce grazie a una lettera scritta dalla piccola e scoperta dalla madre, che ha immediatamente denunciato l’accaduto.



Durante la prima udienza, la madre della bambina ha raccontato in aula come ha scoperto il dramma vissuto dalla figlia. “Un giorno mi chiamò da scuola, in lacrime,” ha dichiarato la donna. “Mi chiese di andare a prenderla. Mi fece leggere una lettera che aveva scritto per il nonno: c’erano rabbia, paura, e parole difficili da dimenticare. Diceva di sentirsi sporca quando lui le chiedeva ‘un bacio non da nonno’, in cambio di qualche soldo o un favore.”

La lettera, intitolata La lettera del cuscino rosso salvavita, faceva riferimento a un cuscino a forma di cuore che il nonno teneva in auto e che la bambina stringeva nei momenti di paura. La madre ha spiegato di aver trovato la lettera tra gli effetti personali della figlia e di averla fotografata prima di sporgere denuncia il 27 febbraio 2023. Questo documento è ora parte integrante del fascicolo processuale.

Le indagini, coordinate dalla pm Maria Rita Pantani, sono state affidate ai carabinieri. L’imputato, difeso dall’avvocato Vainer Burani, non era presente in aula durante la prima udienza.

Nel corso della testimonianza, la madre ha aggiunto ulteriori dettagli inquietanti. Ha raccontato che il nonno portava la bambina al centro commerciale I Petali per fare shopping e, in cambio, le chiedeva quei baci. “Mi raccontò anche di una mano sulla coscia,” ha riferito la donna. “Non sono mai riuscita a pensare che si stesse inventando tutto, anche perché già un anno prima una mia amica mi aveva detto che sua figlia aveva ricevuto delle confidenze da parte della mia su certi comportamenti del nonno.”

Due giorni dopo la telefonata della figlia, il 22 febbraio 2023, i genitori furono convocati dalla psicologa della scuola. La bambina era già seguita da tempo da una terapeuta a causa di un forte disagio legato alla separazione dei genitori, emerso attraverso un tema scolastico. Durante i colloqui con la psicologa, la bambina ha rivelato altri episodi inquietanti.

“Fu lei a dirci che nostra figlia le aveva raccontato altri episodi,” ha detto la madre. “Le aveva parlato del bacio nel parcheggio dei Petali, della mano sulla coscia in macchina e anche di un episodio a casa dei nonni: stava guardando la tv, lui entrò nella stanza e la toccò nelle parti intime. Mia figlia si era confidata con lei perché pensava che avrebbe mantenuto il segreto. Era angosciata dall’idea di averla ‘tradita’.”

L’accusa sostiene che gli episodi di abuso si siano verificati nel corso di più occasioni nella provincia reggiana. Gli elementi raccolti, inclusa la lettera della bambina, sono considerati fondamentali per il processo. Al momento, l’imputato rimane a piede libero.



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