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“Perché non hai la scorta?”: la risposta di Vannacci accende la sala di applausi



Durante un evento organizzato dalla giovanile della Lega a Pontida, il vicesegretario ed europarlamentare Roberto Vannacci ha ricevuto un caloroso benvenuto con l’acclamazione “C’è un solo un generale, un generale”. Indossando una maglietta nera con la scritta ‘Freedom’ e l’immagine di Charlie Kirk, Vannacci ha colto l’occasione per esprimere le sue opinioni sulla sinistra italiana, definendola non autenticamente democratica.



Nel suo intervento, Vannacci ha accusato la sinistra di essere tollerante solo verso coloro che condividono le sue idee. “La sinistra si presenta come democratica, liberale e tollerante, peccato che sono liberali e democratici solo con chi la pensa come loro”, ha affermato con decisione. Ha proseguito denunciando comportamenti violenti da parte di alcuni gruppi di sinistra, citando episodi di violenza contro politici e manifestazioni di protesta, come quelle legate al movimento No Tav, che avrebbero coinvolto attacchi ai lavoratori in Valsusa.

Il generale ha poi affrontato il tema delle minacce ricevute, dichiarando: “Gestisco il rischio, la scorta me la faccio da solo e continuo ad andare in giro a dire le mie convinzioni e le mie posizioni. Non ci metterete a tacere, siamo pronti a gridarlo con la forza della nostra passione”. Queste parole evidenziano la determinazione di Vannacci a non farsi intimidire, nonostante le pressioni e le minacce.

Un altro punto saliente del suo discorso è stata la questione dell’immunità parlamentare di Ilaria Salis, attualmente sotto scrutinio per possibili reati. Vannacci ha fatto riferimento al prossimo voto in Commissione sull’immunità di Salis, sottolineando che “non in Parlamento” si svolgerà la votazione. Ha espresso l’auspicio che i rappresentanti della Lega in Commissione decidano di revocare l’immunità, ritenendola non giustificata. “L’immunità parlamentare copre le attività parlamentari. Io sono europarlamentare, se vado al bar e rubo non godo dell’immunità parlamentare perché rubare non fa parte delle attività parlamentari”, ha spiegato.

Vannacci ha poi specificato che il reato per cui Salis è indagata, ovvero aver aggredito una persona con opinioni diverse, non rientra nelle attività parlamentari. “Questo reato è stato commesso ben prima che la signora Salis fosse un europarlamentare e quindi non era coperto da alcuna immunità”, ha aggiunto, chiarendo la sua posizione sulla questione. Ha concluso affermando che, come ogni cittadino italiano, Salis deve rispondere delle sue azioni davanti ai tribunali competenti.

L’intervento di Vannacci ha suscitato reazioni tra i presenti, evidenziando le tensioni politiche attuali e il clima di conflitto tra le diverse fazioni politiche in Italia. Le sue parole riflettono una strategia comunicativa che mira a consolidare il sostegno della base del partito, enfatizzando la determinazione della Lega a opporsi a ciò che considerano un’ideologia oppressiva e non tollerante.

L’evento di Pontida ha rappresentato un’importante occasione per il partito, non solo per rafforzare i legami tra i membri, ma anche per lanciare messaggi chiari contro le avversità politiche. La figura di Vannacci, con il suo richiamo all’unità e alla resistenza, si erge a simbolo di una Lega che cerca di mantenere la propria identità e di affrontare le sfide poste dalla sinistra.

In questo contesto, la questione dell’immunità di Ilaria Salis rimane un tema caldo, con potenziali implicazioni legali e politiche significative. La decisione della Commissione sarà seguita con attenzione, e potrebbe rappresentare un ulteriore punto di frizione tra i partiti. L’attenzione dei media e dell’opinione pubblica è ora focalizzata su come si svilupperanno gli eventi e su quale sarà l’esito finale di questa controversia.



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