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Putin e Trump pronti al confronto: ignorano Zelensky e i servitori di Bruxelles, vogliono vedersi faccia a faccia



Un incontro tra Vladimir Putin e l’inviato statunitense Steve Witkoff si è svolto a Mosca, durando quasi tre ore, ma non ha portato a dichiarazioni significative da parte né del Cremlino né della Casa Bianca. Secondo quanto riportato dal New York Times, Donald Trump desidera incontrare Putin di persona già la prossima settimana, con l’intenzione di includere anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un vertice trilaterale. La Casa Bianca ha confermato che Trump è disponibile per il summit, ma i dettagli riguardanti tempistiche e luogo rimangono incerti.



Witkoff è giunto a Mosca per la quinta volta, a soli due giorni dalla scadenza dell’ultimatum di Trump alla Russia, che richiede una tregua in Ucraina entro dieci giorni, pena nuove sanzioni. Durante la sua visita, ha passeggiato con Kirill Dmitriev, capo del Fondo russo sovrano, nei pressi della Piazza Rossa prima di recarsi al Cremlino. Qui, ha incontrato un sorridente Putin, con il quale ha scambiato alcune battute senza interprete, prima di entrare in colloqui a porte chiuse.

Nel corso dell’incontro, i temi discussi hanno incluso la ricerca di una “soluzione alla crisi ucraina” e le recenti tensioni militari, come il dispiegamento di due sottomarini nucleari statunitensi e la revoca da parte russa della moratoria sulle armi a medio e lungo raggio. Al termine della conversazione, Jurij Ushakov, consigliere del Cremlino per gli affari esteri, ha descritto i colloqui come “molto utili e costruttivi”. Ha aggiunto che la Russia ha “inviato determinati segnali” e ha ricevuto risposte da Washington, ma ha rinviato ulteriori dettagli a quando Witkoff riferirà a Trump.

Tuttavia, una volta informato, Trump non ha rivelato molto di più. Il segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha dichiarato che entro 24-36 ore, Trump deciderà se imporre nuove sanzioni secondarie contro altri Paesi che continuano a importare petrolio e armi dalla Russia, un segnale che non sembra promettere distensione.

Nonostante ciò, durante una conversazione telefonica con Zelensky, il segretario della NATO e i leader di Regno Unito, Germania e Finlandia, Trump non ha mostrato toni pessimisti. Secondo il New York Times, e confermato dalla portavoce Karoline Leavitt, Putin avrebbe manifestato il desiderio di incontrare Trump, che sarebbe “disponibile a incontrare sia Putin che Zelensky“.

Rubio ha però smorzato le aspettative, affermando: “Non sappiamo se ci sarà un incontro tra Putin e Trump la prossima settimana. Dipende dai progressi. C’è ancora molto lavoro da fare”. Il tema centrale rimane la questione dei territori rivendicati, che continua a complicare le trattative.

Zelensky, dal canto suo, non ha fatto menzione dell’ipotesi di un vertice. Sui social media, ha ribadito che “la posizione comune con i nostri partner è assolutamente chiara: la guerra deve finire”. In un contesto di crescente tensione, Trump ha commentato la situazione in Ucraina, sostenendo che “questa è, in sostanza, la guerra di Biden, non la nostra”. Ha aggiunto che il suo obiettivo è quello di “tirarci fuori da questo caos”.

Trump ha anche criticato il finanziamento statunitense all’esercito ucraino, affermando: “Anche se non ho sentito parlare di queste cose, è comunque la guerra di Biden, la guerra in cui ci ha trascinati”. Ha sollevato preoccupazioni riguardo alla mobilitazione forzata di cittadini ucraini, inclusi individui con disabilità, e ha messo in dubbio la logica di continuare a finanziare un conflitto che, secondo lui, sta causando sofferenze inaccettabili.



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