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Ragazza del Nevada sviluppa “polmoni da popcorn” dopo l’uso della sigaretta elettronica



Una cheerleader di 17 anni del Nevada sviluppa in modo irreversibile la “malattia dei polmoni da popcorn” dopo aver fatto uso quotidiano di sigarette elettroniche, evidenziando i gravi rischi per la salute.



Brianne Cullen, una cheerleader attiva di 17 anni del Nevada, è stata diagnosticata con bronchiolite obliterante, comunemente nota come “polmoni da popcorn”, dopo aver fatto uso quotidiano di sigarette elettroniche per tre anni. Ha iniziato a usarle a 14 anni per gestire l’ansia al rientro a scuola dopo i lockdown per il COVID-19. Sua madre, Christie Martin, ha raccontato il momento allarmante in cui Brianne ha faticato a respirare, portandola al pronto soccorso dove è stata fatta la diagnosi. A differenza delle malattie legate al fumo che si sviluppano nel corso degli anni, i polmoni da popcorn causano danni permanenti alle vie aeree più piccole dei polmoni e sono irreversibili.

Il termine “polmoni da popcorn” si riferisce alla bronchiolite obliterante, una rara condizione in cui i bronchioli – i passaggi d’aria più piccoli dei polmoni – si infiammano e cicatrizzano, portando a difficoltà respiratorie. Il termine è nato dai casi tra i lavoratori degli stabilimenti di popcorn surgelato che inalavano il diacetile, un prodotto chimico utilizzato per l’aroma di burro. I sintomi si sviluppano solitamente in modo graduale, tra cui tosse secca persistente, mancanza di respiro durante l’attività fisica, respiro sibilante, affaticamento e occasionalmente febbre o sudorazione notturna.

La ricerca ha identificato collegamenti tra l’uso di sigarette elettroniche e problemi respiratori come i polmoni da popcorn. Sebbene il diacetile sia stato vietato nei liquidi per sigarette elettroniche nel Regno Unito nel 2016, è ancora presente in alcuni prodotti venduti negli Stati Uniti. Gli esperti sanitari esprimono anche preoccupazione per altri prodotti chimici dannosi presenti nelle sigarette elettroniche, come l’acetaldeide. La crescente popolarità dell’uso di sigarette elettroniche tra i giovani è allarmante; le statistiche recenti indicano che uno su quattro ragazzi ha provato i dispositivi per le sigarette elettroniche, con uno su dieci che li usa regolarmente. L’uso tra gli adolescenti di età compresa tra 16 e 17 anni aumenta a uno su sei, suscitando preoccupazioni tra i professionisti sanitari e i genitori.

Il caso di Brianne sottolinea l’importanza della diagnosi precoce. I medici le hanno prescritto un inalatore per aiutare la sua respirazione, ma le opzioni di trattamento per i polmoni da popcorn sono limitate oltre alla cessazione dell’esposizione a sostanze chimiche dannose. La condizione causa cambiamenti permanenti al sistema respiratorio e, sebbene il rilevamento precoce possa prevenire la progressione, gli effetti a lungo termine rimangono incerti. I professionisti sanitari si concentrano sulla gestione dei sintomi, prescrivendo farmaci antinfiammatori, trattamenti respiratori e, nei casi più gravi, ossigeno supplementare. Se la condizione peggiora nonostante il trattamento, potrebbe rendersi necessario un trapianto di polmone, anche se l’intervento precoce mira ad evitare tali esiti.

Christie Martin spera che l’esperienza di sua figlia serva da monito per gli altri. Sottolinea l’importanza della consapevolezza sui potenziali pericoli dell’uso di sigarette elettroniche, soprattutto tra gli adolescenti. “Non sappiamo lo stato dei suoi polmoni ora,” ha ammesso Christie. “Non sappiamo ancora se ci saranno effetti a lungo termine.” La loro storia evidenzia la necessità cruciale di educazione e misure preventive per proteggere i giovani da simili crisi sanitarie.



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