​​


Raid israeliano colpisce la sede della TV di Stato iraniana a Teheran, causando morti e feriti. La giornalista Sahar Emami sorprende con un messaggio di sfida



Un attacco aereo condotto dalle forze israeliane ha colpito la sede della radio e televisione di Stato iraniana, IRIB, situata nel centro di Teheran, provocando numerose vittime tra giornalisti e personale tecnico. L’episodio ha avuto luogo in un quartiere strategico della capitale iraniana, noto per ospitare ambasciate straniere e uffici di media internazionali.



Durante il raid, la giornalista Sahar Emami, in onda in quel momento, è stata costretta ad abbandonare lo studio sotto una pioggia di polvere e detriti. Le immagini della sua fuga hanno fatto rapidamente il giro del web, mostrando il momento esatto in cui un’esplosione interrompeva la diretta. Nonostante l’accaduto, Emami è tornata davanti alle telecamere poco dopo, affermando: “La voce della realtà non verrà spenta”.

Secondo quanto riportato dall’agenzia Mehr, il bombardamento ha causato danni significativi alla struttura e ha costretto l’emittente a trasmettere contenuti preregistrati per continuare le operazioni. Il vicedirettore politico dell’IRIB ha dichiarato che il personale è determinato a proseguire il proprio lavoro nonostante le difficoltà: “I vostri figli all’IRIB continueranno a lavorare”, ha assicurato.

L’attacco si inserisce in un contesto di crescente tensione nella regione. Le autorità israeliane avevano precedentemente avvisato la popolazione del distretto nord di Teheran, dove si trova la sede dell’IRIB, di evacuare l’area in previsione dei bombardamenti. Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, aveva definito l’operazione come un tentativo di eliminare “il megafono della propaganda e dell’incitamento iraniano”.

Le autorità iraniane hanno confermato che l’attacco ha provocato numerosi morti e feriti, senza però fornire un bilancio definitivo. Finora, i raid israeliani hanno causato almeno 128 vittime e oltre 900 feriti in tutto l’Iran, aggravando ulteriormente le tensioni già esistenti nella regione mediorientale.

Il quartiere colpito è noto per essere una zona sensibile, ospitando ambasciate di paesi come Qatar, Oman e Kuwait, oltre agli uffici dell’Agence France-Presse (AFP). L’attacco ha suscitato reazioni sia a livello locale che internazionale, con i media ufficiali iraniani che hanno denunciato l’azione come un’aggressione diretta alla sovranità del paese.

Il governo israeliano ha giustificato l’operazione come parte di una strategia più ampia per colpire infrastrutture considerate cruciali per le attività militari e propagandistiche iraniane. Nel frattempo, la comunità internazionale osserva con preoccupazione l’evolversi della situazione, temendo un’ulteriore escalation del conflitto.



Add comment