​​


Raid senza precedenti a Scampia, Lopresto: “10 minuti di botte, non si aspettavano la mia reazione”



Un episodio di violenza inaudita ha scosso il quartiere di Scampia, nella periferia nord di Napoli, lo scorso 12 luglio. Un gruppo composto da tre donne e cinque uomini ha cercato di occupare una casa popolare in via del Gran Paradiso 89, già assegnata da 23 anni a un’anziana donna, sorella di Mimmo Lopresto, storico leader dell’Unione Inquilini di Napoli. La vicenda ha assunto contorni drammatici quando gli aggressori, armati di mazze e spranghe, hanno colpito violentemente Lopresto, suo fratello e sua nipote, prima di darsi alla fuga.



Secondo quanto ricostruito, l’aggressione è avvenuta nel primo pomeriggio. Lopresto, che in quel momento si trovava fuori con le sue sorelle per visitare un nipote, è stato avvisato dai vicini che qualcuno stava tentando di forzare la porta dell’appartamento al primo piano. Tornato immediatamente sul posto, ha trovato una donna di circa 30-35 anni all’interno della casa. “Quando sono arrivato c’era una donna in casa, sui 30-35 anni, ho visto che avevano usato un flex per tagliare la porta ed avevano portato via la serratura”, ha raccontato Lopresto ai microfoni di Fanpage.it.

Alla richiesta di spiegazioni, la donna ha reagito urlando che l’appartamento era suo e intimandogli di andarsene. Nonostante la tensione, Lopresto è riuscito a farla uscire dall’appartamento, ribadendo che la casa era legittimamente assegnata alla sorella. Tuttavia, la situazione è rapidamente degenerata. Poco dopo l’arrivo della nipote del sindacalista, la donna occupante l’ha aggredita fisicamente, tirandole i capelli, graffiandola e colpendola al volto.

Nel frattempo, i Carabinieri erano stati allertati più volte sia da Lopresto che dalla nipote, ma gli aggressori sono riusciti a dileguarsi prima del loro arrivo. Le forze dell’ordine stanno ora lavorando per identificare i responsabili dell’attacco. “Per 10 minuti siamo stati sotto le mazzate”, ha dichiarato Lopresto, aggiungendo che la reazione della famiglia ha probabilmente sorpreso gli aggressori.

L’episodio rappresenta un precedente estremamente grave per il quartiere di Scampia, dove mai prima d’ora si era verificato un tentativo della camorra di occupare abitazioni già assegnate e abitate. La vicenda ha suscitato una vasta ondata di solidarietà nei confronti di Mimmo Lopresto e della sua famiglia. Tra i primi a esprimere vicinanza al sindacalista c’è stato il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, seguito dal vice presidente della Camera, Sergio Costa, e da numerosi esponenti politici. Tuttavia, non è arrivata alcuna dichiarazione o telefonata dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.

In un appello pubblico, il leader dell’Unione Inquilini ha invitato i cittadini a trasformare la solidarietà in azioni concrete contro la criminalità organizzata nei quartieri controllati dalla camorra. “Dobbiamo cacciare la camorra, noi non ce ne andiamo”, ha affermato con determinazione.

La dinamica dei fatti evidenzia la crescente pressione della criminalità organizzata sulle periferie urbane e il clima di insicurezza che ne deriva. La vicenda mette anche in luce le difficoltà delle istituzioni nel garantire la sicurezza dei cittadini in aree particolarmente vulnerabili. Il raid in via del Gran Paradiso è stato descritto come “un attacco diretto e senza precedenti” da parte della camorra, che sembra voler estendere il proprio controllo anche sulle assegnazioni delle case popolari.



Add comment