Il Comitato Paralimpico Internazionale (Ipc) ha deciso di revocare le sanzioni parziali imposte a Russia e Bielorussia a seguito dell’invasione dell’Ucraina del 2022, aprendo così la possibilità per gli atleti dei due Paesi di partecipare ai Giochi Paralimpici invernali di Milano-Cortina 2026 non più come neutrali, ma rappresentando ufficialmente le proprie nazioni. La decisione è stata presa durante l’assemblea generale dell’Ipc a Seul e segna una svolta significativa rispetto alla linea restrittiva adottata negli anni scorsi.
Nonostante la revoca della sospensione, la partecipazione degli atleti non è automatica. Saranno infatti le federazioni internazionali a stabilire l’idoneità dei singoli sportivi. Attualmente, la Fis (sci alpino, sci di fondo e snowboard paralimpico), l’Ibu (biathlon paralimpico) e la Wpih (hockey su ghiaccio paralimpico) continuano a escludere gli atleti russi e bielorussi dai rispettivi processi di qualificazione. Diversa la situazione per il World Curling, che assegna le quote alle nazioni anziché agli atleti individuali: le qualificazioni in quella disciplina sono già state completate.
L’Ipc ha chiarito che lavorerà insieme ai comitati paralimpici di Mosca e Minsk per individuare soluzioni pratiche che permettano agli atleti di rientrare nei meccanismi di selezione. “L’Ipc collaborerà con i due membri interessati per mettere in atto misure pratiche a tal fine il prima possibile”, ha precisato l’organizzazione.
L’Ucraina ha reagito duramente alla decisione. Il ministro dello Sport, Matviy Bidnyi, ha accusato chi ha votato a favore in assemblea di aver tradito i principi fondamentali dello sport paralimpico. “Coloro che hanno sostenuto questa scelta hanno tradito la loro coscienza e i valori olimpici”, ha dichiarato.
Le votazioni interne all’assemblea hanno mostrato un quadro diviso. In un primo momento, la proposta di sospendere totalmente i comitati paralimpici russo e bielorusso non è stata approvata: 115 voti contrari, 55 favorevoli e 11 astensioni per la Russia; 119 contrari, 48 favorevoli e 9 astensioni per la Bielorussia. Successivamente, i delegati hanno approvato la revoca della sospensione parziale con esiti più equilibrati: 91 favorevoli, 77 contrari e 8 astenuti per la Russia; 103 favorevoli, 63 contrari e 10 astensioni per la Bielorussia.
Questa evoluzione rappresenta una parziale inversione di rotta rispetto alle decisioni adottate negli anni scorsi. Nel marzo 2022, alla vigilia della cerimonia di apertura dei Giochi di Pechino, l’Ipc aveva escluso completamente i comitati paralimpici di Russia e Bielorussia, pochi giorni dopo l’inizio dell’invasione in Ucraina. L’anno successivo, nell’autunno 2023, era stata introdotta una sospensione parziale: gli atleti dei due Paesi erano ammessi a competere, ma solo sotto bandiera neutrale e con rigide condizioni, come avvenuto ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024.
La scelta di oggi arriva a breve distanza da un’analoga decisione del Comitato Olimpico Internazionale (Cio), che la scorsa settimana aveva stabilito di permettere la presenza di sportivi russi e bielorussi, sempre sotto bandiera neutrale e in condizioni di stretta neutralità, sia ai Giochi estivi di Parigi 2024 sia a quelli invernali di Milano-Cortina 2026.
Resta quindi da chiarire in che misura gli atleti potranno realmente partecipare all’appuntamento italiano, dal momento che la loro presenza dipenderà dall’atteggiamento delle federazioni internazionali. Per essere ammessi, sarà necessario possedere una licenza attiva per la stagione 2025/26 rilasciata dai rispettivi organismi di riferimento, condizione che al momento non appare scontata.
La revoca della sospensione parziale segna un passaggio importante nella complessa vicenda della partecipazione di Russia e Bielorussia agli eventi sportivi internazionali. Tuttavia, le divisioni interne al movimento paralimpico e la netta opposizione di Paesi come l’Ucraina lasciano presagire ulteriori sviluppi e polemiche in vista di Milano-Cortina 2026.



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