Una tragica sparatoria ha sconvolto la città di Monreale, vicino Palermo, durante la notte tra sabato e domenica scorsi, provocando la morte di tre giovani: Salvatore Turdo, di 23 anni, Andrea Miceli e Massimo Pirozzo, entrambi di 26 anni. Tra i presenti all’evento, anche Samuele Segreto, noto per la sua partecipazione al programma televisivo “Amici”, che ha condiviso sui social media la sua esperienza e il suo dolore per quanto accaduto.
Il giovane ballerino ha utilizzato il suo profilo Instagram per esprimere il suo sconforto e la sua rabbia per l’accaduto. Nelle sue parole, ha descritto la scena che si è presentata davanti ai suoi occhi: “Non riesco a pensare ad altro, i colpi di pistola a raffica, il sangue, i miei amici che scappavano piangendo”. Ha inoltre ricordato le vittime con un messaggio commovente: “Ho finito le lacrime, sembra di vivere il peggiore degli incubi… che giustizia sia fatta”.
Samuele Segreto ha raccontato come una serata che doveva essere di festa si sia trasformata in una tragedia. “Eravamo tutti là, siamo paesani d’altronde ci conosciamo tutti quanti da sempre”, ha spiegato, evidenziando la familiarità tra i presenti. La sua descrizione della scena è stata cruda e dettagliata: motori sparsi a terra, ragazzi in preda al panico, ragazze tremanti. “Pam pam” e altri bossoli che bucavano corpi, oggetti, urla. Tutto è successo nel giro di dieci minuti.
La perdita di fiducia nella sicurezza della sua casa è evidente nelle parole di Segreto, che ha espresso la sua frustrazione e rabbia verso gli autori della sparatoria: “Siete solo delle m****e, avete portato via tre ragazzi a famiglie, fidanzati, nipoti, ragazzi con sogni”. Ha sottolineato come queste vite siano state spezzate da persone che “nella merda nascete e nella merda rimanete”.
Al momento, Samuele Segreto non sembra disposto a perdonare chi ha causato questa tragedia. Ha dichiarato: “Con la stessa facilità con la quale avete premuto quel grilletto, vi auguro di passare giorni tremendi, di angoscia, di dolore e lo stesso dolore lo auguro alle vostre famiglie e amici”. La sua indignazione è palpabile e non nasconde il desiderio di vedere giustizia per le vittime.
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