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Scandalo Golpe, vergognosa mossa di Renzi: capovolge tutto per colpire la Meloni



Il “gengivone di Rignano” — perché ormai lo chiamano così — ci regala l’ennesima perla sul presunto golpe che, come da tradizione, si starebbe tramando al Quirinale. Secondo lui, Giorgia Meloni vuole tutto: Palazzo Chigi non le basta, non le basta un Parlamento sempre obbediente, non le basta avere il governo più longevo.



No, lei sogna il Colle più alto. E così, secondo Renzi, Meloni avrebbe già cominciato la sua campagna per il Quirinale, prendendo di mira persino un galantuomo come Sergio Mattarella. Intanto la pressione fiscale aumenta, la sicurezza resta un problema, la vita costa sempre di più, gli italiani continuano ad andarsene.

Ma per Meloni, dice lui, conta solo il potere. E allora, da ieri, sarebbe partita “l’operazione Quirinale”. Vogliono indebolire l’arbitro, vogliono tutto, anche quando non fanno niente. Giorgia, ormai, è ingorda: non le basta niente, e si inventa un complotto al giorno per togliersi tutti di torno.

La risposta migliore a questo attacco arriva su Facebook da Lucio Rizzica, giornalista Sky Sport con la schiena dritta.

Tutto quello che leggerete qui sotto, detto da uno che il 13 gennaio 2016 giurava che se avesse perso il referendum sulla riforma costituzionale avrebbe lasciato la politica — e invece, nove anni dopo, sta ancora qui a farci la morale sulle regole istituzionali — vale quel che vale.

Prima di tutto, la frase “Giorgia Meloni inventa un complotto al giorno” non regge proprio, tanto più che il consigliere del Presidente Mattarella, Garofani, ha confermato di aver pronunciato davvero quelle frasi riportate ieri da ‘La Verità’. Quindi, più che complotto, c’è una preoccupazione vera, e legittima. E poi, il Quirinale ci si è messo da solo in questa storia.

La “smentita non richiesta”, arrivata subito dopo la conferma di Garofani, non chiarisce niente — anzi, complica tutto. E se guardiamo a quello che è successo di recente (Berlusconi cacciato, ormai è una certezza; Salvini scaricato dai suoi alleati e pure mandato a processo), chi guida governi di centrodestra, anche se eletti legittimamente, ha poco da fidarsi.

Soprattutto se a rassicurare è lo stesso che a Enrico Letta, con un sorriso, twittava “stai sereno” e poi, poche settimane dopo — era febbraio 2014 — gli portava via la campanella a Palazzo Chigi.

Non è che Giorgia Meloni vuole tutto. È che, secondo sondaggi e popolarità, potrebbe anche replicare il suo mandato. E magari, per la prima volta in Italia, provare a portare al Quirinale un Presidente espresso dal centrodestra, non più scelto dalla sinistra (che in una democrazia suona pure normale, no?). Perché no, magari diventare anche la prima donna Presidente della Repubblica d’Italia. È un sogno legittimo, o adesso la sinistra si è già dimenticata delle quote rosa?

Meloni, per giocarsi le sue carte, visto che Garofani certe cose le ha dette davvero e che ormai non ci si può fidare neanche degli amici — figurarsi dei nemici, o di un Quirinale di stampo cattocomunista che non l’ha mai amata — ha scoperchiato la pentola e messo il problema sotto gli occhi di tutti. Ma la volpe Renzi non ci sta.

Già, la sua uva resta lì, sempre al 2%.



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