Nel corso di una vasta operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Caserta, su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, sono state eseguite sei misure cautelari nei confronti di amministratori locali e affiliati al clan Clan Massaro di Valle di Suessola. Tra questi figurano il sindaco del comune di Santa Maria a Vico, Andrea Pirozzi, e la sua vicesindaca Veronica Biondo, anch’essa candidata nelle liste regionali per il partito Forza Italia.
Gli indagati, a vario titolo, sono accusati di voto di scambio politico-mafioso, induzione indebita a dare o avere utilità, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio e favoreggiamento personale. Le indagini fanno riferimento alle elezioni comunali del 20‑21 settembre 2020, quando l’amministrazione guidata da Pirozzi fu eletta con una percentuale superiore al 70 %
L’ipotesi investigativa ricostruisce un contesto in cui il Clan Massaro avrebbe garantito un pacchetto di voti ai candidati eletti in quella tornata, e in cambio avrebbe ottenuto concessioni, lavori pubblici e assunzioni. Tra gli obiettivi indicati dagli inquirenti vi sono l’ampliamento del cimitero comunale, la gestione di un impianto di cremazione e la concessione – senza canone – di un chiosco‑bar in una frazione del comune, oggetto di abusi edilizi.
In alcune intercettazioni emerge che esponenti del clan siano venuti a conoscenza in anticipo dell’esito delle elezioni e dei ruoli che sarebbero stati assegnati ai candidati eletti.
Nel dettaglio, le misure adottate prevedono gli arresti domiciliari per Pirozzi, Biondo, il consigliere comunale di maggioranza Giuseppe Nuzzo e l’ex assessore Marcantonio Ferrara; sono invece in carcere due esponenti del clan, Raffaele Piscitelli e Domenico Nuzzo.
In seguito all’arresto della vicesindaca Veronica Biondo – che non aveva ancora firmato la candidatura, ma che era stata presentata ufficialmente lo scorso 10 ottobre e aveva avviato la campagna elettorale il 13 ottobre – il coordinatore regionale di Forza Italia in Campania, Fulvio Martusciello, ha dichiarato: “Non conosco ancora la vicenda, l’ho appresa dalle agenzie. Leggo che è stata posta agli arresti domiciliari e ovviamente a sua tutela non sarà candidata.” Aggiungendo: “Siamo un partito garantista, non facciamo nessuna valutazione su quello che è accaduto. Prendiamo atto e ovviamente stasera Biondo non sarà in lista. Questo non significa che non esprimiamo fiducia nella magistratura e facciamo gli auguri a Veronica perché possa chiarire quanto prima la propria posizione.”
La città di Santa Maria a Vico, situata in provincia di Caserta nella regione Campania, ha una storia recente segnata da questo tipo di vicende giudiziarie.L’indagine rappresenta un’ulteriore conferma della persistenza dell’influenza della criminalità organizzata locale nella gestione degli appalti e nelle dinamiche elettorali.
Le autorità hanno indicato che l’attività investigativa è stata avviata già nel 2020, poco prima dell’elezione comunale, e ha dato rilievo all’interesse del clan Massaro per l’appalto relativo all’ampliamento del cimitero comunale. In seguito, lo sviluppo delle indagini ha consentito di ricostruire i rapporti tra amministratori locali e affiliati della criminalità, oltre alla capacità del clan di influenzare più liste, incluse quelle apparentemente avversarie, al fine di esercitare pressione sul Comune.
Sul piano politico‑amministrativo, la decisione di Forza Italia di escludere dalla lista Veronica Biondo rappresenta un tentativo di tutela del partito in vista delle imminenti elezioni regionali. Tuttavia, il quadro rimane molto delicato, vista la portata delle accuse e la gravità delle misure. Gli sviluppi dell’inchiesta saranno attentamente seguiti nei prossimi giorni.



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