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Scandalo Siffredi a Le Iene, Sofia Bellucci racconta il provino in hotel e la rivelazione sconvolgente di Lisa



Una recente puntata del programma televisivo “Le Iene”, trasmessa martedì 13 maggio, ha portato alla luce una serie di accuse rivolte al noto attore e regista del cinema per adulti, Rocco Siffredi. L’inchiesta condotta da Roberta Rei ha raccolto numerose testimonianze che gettano ombre inquietanti su presunti comportamenti inappropriati e pressioni psicologiche subite da alcune ragazze durante le riprese di un progetto mai concretizzato, inizialmente destinato alla piattaforma Netflix.



Tra le voci ascoltate, emerge quella di Sofia Bellucci, attrice professionista del settore pornografico, che ha raccontato un episodio avvenuto durante un incontro con Siffredi. Secondo quanto dichiarato, il regista avrebbe adottato modalità di approccio tutt’altro che professionali: “Lui mi chiese di salire in camera con lui per fargli vedere il mio corpo. Ho voluto dimostrarmi disponibile”. La situazione, stando al racconto della Bellucci, sarebbe rapidamente degenerata: “Adesso vediamo se effettivamente il mio ca**o ti entra nel cuo”*.

Un’altra testimonianza significativa arriva da una ragazza identificata con il nome di fantasia Lisa, che ha condiviso la sua esperienza legata al presunto reality show. Secondo il suo racconto, il progetto mirava a esplorare una sorta di “educazione al porno” coinvolgendo persone estranee all’industria del cinema per adulti. Tuttavia, le dinamiche descritte da Lisa si rivelano particolarmente problematiche: “Mi sono ritrovata a girare scene porno senza essere pagata e infatti ho girato una scena di un’orgia a cui non volevo partecipare nonostante non avessi firmato nessuna liberatoria”. Inoltre, un’altra fonte anonima ha confermato che le partecipanti sarebbero state sottoposte a pressioni psicologiche e costrette a compiere atti contro la propria volontà: “Le ragazze sono state plagiate psicologicamente e terrorizzate per fare ciò che non volevano fare”.

Le tensioni durante le riprese sembrano aver raggiunto livelli estremamente alti. Secondo alcune testimonianze, quando alcune giovani donne, molte delle quali provenienti da TikTok, hanno mostrato esitazione nel partecipare a una scena di gruppo, Siffredi avrebbe reagito con aggressività verbale: “Che cazzo siete venute a fare?”. Una collaboratrice sarebbe stata accusata durante una cena di aver influenzato negativamente il gruppo: “Come ti permetti di venire qui a rovinare il mio progetto dove ho speso già tanti soldi per queste che non scopao?”*. In un caso specifico, una ragazza con il ciclo mestruale sarebbe stata obbligata a continuare le riprese: “Le hanno detto, ormai sei qua mettiti un tampone”.

La situazione descritta da Lisa appare particolarmente drammatica. La giovane ha dichiarato di non aver mai firmato alcuna liberatoria per una scena girata contro la sua volontà nel giugno 2023. “Tutte ci siamo sentite violate, io ho sentito il panico sulla loro faccia, si sono sentite tutte stuprate”, ha affermato con forza.

Un episodio ancora più grave riguarda la fuga di Lisa dalla villa dove si svolgevano le riprese. La ragazza avrebbe rifiutato di firmare la liberatoria per una scena e, secondo quanto raccontato, sarebbe stata minacciata da Siffredi: “Lui ha iniziato a dirmi incazzato: io faccio uscire quel video lo stesso. Mi diceva: ti oscuro la faccia ma quel video esce”. Un testimone ha riferito di aver preso l’iniziativa per aiutarla a lasciare il luogo: “Ho chiamato un Uber e gliel’ho mandato. All’autista gli ho dato 500 euro e gli ho detto entra e portala via da lì, era l’unico modo”.

La stessa Lisa ha confermato l’accaduto, aggiungendo un dettaglio inquietante: “La moglie mi guardava mentre me ne fuggivo. Altre ragazze mi hanno chiamato nei giorni successivi per convincermi a firmare. Io alla fine non ho mai firmato la liberatoria per quella scena lì”.

L’inchiesta solleva interrogativi sul rispetto dei diritti delle persone coinvolte in progetti di questo tipo e sulla trasparenza delle modalità operative adottate. Le accuse mosse contro Rocco Siffredi rappresentano un punto critico che potrebbe avere ripercussioni significative sull’immagine dell’attore e sull’intera industria del cinema per adulti.



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