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Schiaffi sui genitali, polsi immobilizzati e insulti: così diversi anziani sarebbero stati maltrattati in una Rsa a Como



Una grave vicenda di maltrattamenti è emersa dalla R.S.A. Sacro Cuore di Dizzasco, in provincia di Como, dove una decina di anziani sono stati vittime di violenze fisiche e psicologiche da parte di alcuni operatori socio-assistenziali. Le atrocità sono state denunciate da un ex dipendente, che ha presentato un esposto ai carabinieri, rivelando una serie di abusi sistematici che hanno avuto luogo per mesi. “Gomitate, ribaltamenti da sopra il letto, carrozzine che volavano. A chi piangeva, venivano messi dei pannolini sporchi sulla testa per non gridare. Quando ho visto tutto questo non sono riuscito a voltarmi dall’altra parte. Di notte sento ancora le loro grida”, ha dichiarato l’ex lavoratore.



Dopo sei mesi di indagini condotte dai carabinieri di Menaggio e dal nucleo investigativo del comando provinciale di Como, il 24 febbraio è stato emesso un provvedimento cautelare nei confronti di sette persone. Questi individui sono accusati di maltrattamenti in concorso, con particolare riferimento alla loro condotta nei confronti di diversi pazienti. Come riportato nell’ordinanza visionata da Fanpage.it, due dei sette ex dipendenti, considerati i più violenti, sono stati arrestati e portati in carcere, mentre gli altri cinque si trovano agli arresti domiciliari.

Il documento legale ha rivelato che i sette indagati, in qualità di dipendenti della R.S.A., hanno perpetrato una lunga serie di maltrattamenti e violenze, infliggendo sofferenze morali e psicologiche alle loro vittime. Le azioni degli operatori hanno creato uno stato di paura e sofferenza tra gli anziani, già vulnerabili a causa della loro età e delle loro condizioni di salute.

Tra i vari episodi di violenza descritti nell’ordinanza, si segnala un caso del 28 ottobre, in cui uno degli operatori ha coperto il volto di un paziente con un cuscino, minacciandolo dicendo che se gli fosse arrivata una sberla, a lui ne sarebbero arrivate altre quattro. Un altro episodio risale al 10 dicembre, quando uno degli indagati, mentre cambiava un paziente, lo ha colpito con schiaffi violenti sui glutei, deridendo la situazione davanti ai colleghi. Il giorno seguente, lo stesso operatore ha utilizzato il telecomando del letto per colpire ripetutamente un paziente in testa, prima di infliggergli un altro schiaffo.

In un altro caso, gli operatori hanno maltrattato una paziente insultandola e deridendola. “A loro non importava niente di lei e che poteva anche buttarsi giù dal letto,” si legge nel documento. Gli operatori schizzavano acqua sul volto della donna, dicendo che era acqua benedetta, e in risposta alle sue lamentele per il freddo, le hanno suggerito di morire congelata.

Attualmente, i due ex dipendenti che si trovano in carcere saranno interrogati dal giudice per le indagini preliminari nei prossimi giorni, dove dovranno rispondere alle accuse di maltrattamenti e violenze. La gravità delle accuse e la natura sistematica degli abusi hanno sollevato preoccupazioni significative riguardo alla sicurezza e al benessere degli anziani nelle strutture di assistenza.



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