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Segregata in cantina dal compagno per anni, la donna intervenuta: “Non poteva toglierle la vita davanti a me”



Una donna, prigioniera in cantina da anni, trova la libertà grazie all’intervento di una passante coraggiosa che sfida il suo aguzzino.



Per anni, una donna ha vissuto segregata in cantina, chiusa a chiave dal suo compagno, che le concedeva solo un’ora d’aria al giorno, sempre sotto il suo stretto controllo. La verità è emersa grazie a numerose segnalazioni al 112, culminate in un episodio di violenza pubblica che ha attirato l’attenzione dei passanti. Tra loro c’era Alessandra, una donna che non ha esitato a intervenire per salvare la vittima.

Era un pomeriggio come tanti, intorno alle tre e mezza o forse le quattro. Alessandra, dopo una settimana pesante, era scesa al bar sotto casa per rilassarsi con un aperitivo. Lì è stata avvicinata da una donna dall’aspetto trasandato che sembrava desiderosa di fare conversazione. “Mi chiedeva cose della mia vita e mi raccontava un po’ della sua”, ha detto Alessandra a Fanpage.it. La donna le ha accennato a un rapporto difficile con un uomo violento che le aveva persino tolto la carta di credito. Ma prima che potesse raccontare tutto, l’aggressore è apparso all’improvviso.

L’uomo, un quarantacinquenne, è sbucato da dietro l’angolo con uno sguardo carico di odio. Ha afferrato la donna per i capelli e il braccio, cercando di trascinarla dentro al bar mentre urlava insulti e minacce. “Aveva gli occhi iniettati di sangue, pieni di veleno”, ha raccontato Alessandra. Nonostante la paura, la passante ha deciso di intervenire. “Gli ho afferrato il giacchetto e gli ho detto che non era un uomo se trattava una donna così”. La reazione dell’uomo è stata violenta: l’ha insultata e minacciata di morte.

Nonostante la scena si svolgesse davanti a molte persone presenti al bar, nessuno si è mosso per aiutare. Solo dopo diversi minuti, un uomo è uscito dal locale e alcune persone hanno chiamato la polizia. Nel frattempo, Alessandra ha continuato a proteggere la vittima, cercando di liberarla dalla furia del suo aggressore. “Non potevo permettere che accadesse un omicidio davanti ai miei occhi, dovevo fare qualcosa”, ha dichiarato.

Grazie all’intervento della polizia, la donna è stata finalmente liberata dal suo incubo. L’uomo è stato arrestato e ora dovrà rispondere delle sue azioni davanti alla giustizia. La vicenda ha scosso la comunità locale e acceso i riflettori su un caso di violenza domestica estrema, portando alla luce l’importanza di non voltarsi dall’altra parte quando si assiste a situazioni di abuso.



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