La Gran Bretagna sta attraversando un periodo di crescente tensione sociale, innescato da un acceso dibattito sulle politiche migratorie del governo. Le manifestazioni che si sono svolte in diverse città, tra cui Manchester e Londra, mettono in luce una mobilitazione popolare contro ciò che alcuni percepiscono come un’invasione di immigrati, prevalentemente uomini.
Il 2 agosto 2025, migliaia di sostenitori del movimento di estrema destra Britain First hanno partecipato a una marcia a Manchester, protestando contro l’immigrazione “incontrollata” promossa dal governo laburista di Sir Keir Starmer. Gli organizzatori hanno definito l’evento “patriottico”, con i manifestanti che sventolavano bandiere britanniche e cartelli che richiamavano alla “remigrazione”, intonando cori come “Send them back!”. La tensione durante la manifestazione è stata palpabile, con l’intervento delle forze dell’ordine per contenere scontri con i contromanifestanti antifascisti, che hanno portato a nove arresti. Questo evento evidenzia la crescente polarizzazione sociale nel Regno Unito, dove gruppi come Britain First, pur avendo un’influenza elettorale marginale, riescono a mobilitare un’opinione pubblica sempre più divisa.
Gran Bretagna, la risorsa in treno col pitolino di fuori pic.twitter.com/qSDz5QoWL5
— DC News (@DNews10443) August 8, 2025
Parallelamente, a Londra e in altre città, le proteste si concentrano sull’utilizzo di strutture alberghiere, anche di lusso, per accogliere richiedenti asilo a spese dei contribuenti. Le manifestazioni, finora pacifiche, si sono svolte al Britannia Hotel di Canary Wharf, rappresentando un chiaro “campanello d’allarme” per il governo e i partiti tradizionali, accusati di gestire l’accoglienza in modo che “puzza di business”.
I dati sull’immigrazione evidenziano l’entità del fenomeno: oltre 25.000 migranti hanno attraversato la Manica nel corso dell’anno. Nonostante gli impegni del governo di ridurre l’uso degli hotel, il numero di richiedenti asilo è aumentato a 32.345 a marzo di quest’anno, rispetto ai 29.585 di fine giugno 2024, con un picco di oltre 50.000 nel 2023. I dati ufficiali rivelano che gli uomini rappresentano circa due terzi di coloro che cercano asilo nel Regno Unito, un aspetto che alimenta ulteriormente le preoccupazioni tra i residenti. Lee Boys, un operaio edile di Stepney, ha paragonato la situazione all’accoglienza dei rifugiati ucraini, che in gran parte sono famiglie.
Le proteste sono state amplificate da incidenti specifici, come l’accusa di violenza sessuale mossa a un richiedente asilo in un hotel di Epping. Questi eventi hanno rafforzato la percezione di insicurezza tra la popolazione locale, che vede nel flusso di migranti una pressione aggiuntiva su un tenore di vita già precario e una potenziale minaccia alla sicurezza. Le comunità locali, come il Consiglio distrettuale di Epping Forest, stanno chiedendo la chiusura immediata e definitiva degli hotel utilizzati come centri di accoglienza, mentre alcuni alberghi si rifiutano di ospitare uomini singoli, preferendo accogliere solo famiglie.
Nonostante le autorità e i media tradizionali etichettino spesso i manifestanti come “estremisti di destra e hooligan”, le testimonianze raccolte sul campo, come quella di Heidi Stafford, rivelano una preoccupazione genuina per la sicurezza dei propri figli e una distinzione tra “immigrazione legale” e l’attuale situazione. Le proteste, sebbene finora contenute, rappresentano un segnale evidente di un malcontento profondo e trasversale.



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